Full text: Vitruvius: I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio

QVINTO. 
Poiche queste cose con somma cura, e solertia esplicate seranno, bisogna allhora piu diligentemente auuertire, che 
egli si elega un luogo, doue la uoce dolcemente applicata sia, & che scacciata ritornando à dietro nion riporti allo¬ 
recchie una incerta significatione delle parole. 
A Vitr. molto preme Paccommodar iluogo alla uoce, però oltra le cose gia dette eglitutta uia di cio ci da preceti, & ammaestramenti bellisi¬ 
i car certo non senxa ragione, perche tutto il fine di questa materia, e che si ueda, & che si oda commodamente. Distingue adunque i luoghi 
uanto alla natura del suono, & dice. 
Sono alcuni luoghi, che naturalmente impediscono il mouimento della uoce come sono i dissonanti, i circonsonanti, 
irisonanti, i consonanti: detti da Greci Cathicontes, Perijcontes, Antijcontes, Sinicontes. Dissonanti son quelli 
ne i quali poi, che la prima uoce s inalza offesa da i corpi sodi di sopra è scacciata ritorna à basso & opprime l'inal¬ 
zamento della seconda uoce. 
Come s'epli dicesse: che il primo giro della uoce intoppandosi in cosa soda fusse in ginu rincalxato amp; rompesse il secondo, doue ne nascesse la aissonan 
uirtu della parola Greca significa suono al basso cacciato, rotto, e franto, perche Cathicontes ès quasi deorsum sonum mitentes, 
ca, che per 
T io ho interpretato dissonanti, à quel modo, che nel Latino si dice despicere quasi deorsum aspicere. 
Circonsonanti luoghi son quelli, ne i quali la uoce ristretta girando intorno risoluendosi nel mezzo, e suonando sen¬ 
za i suoi estremi cadimenti si estingue lasciando incerta la significatione delle parole. 
testi luoghi fanno ribombo, perche in essi ritorna lo isteso bombo, o suono, come dentro le campane si perde il suono, poi che resta la 
Percose. 
Rissuonanti sono que luoghi doue la uoce percossa ritornando à dietro le imagini di essa espresse, & finno, che doppi 
si odano gli ultimi cadimenti. 
Rissiona la uoce percuotendo, & ritornando à dietro quasi de rinuerbero, & come i raggi del Sole riflesi, perche son doppi hanno piu fur¬ 20 
34, cosi la uoce ripercossa, rissuona cioe d nuouo suona, & raddoppia la suu simiglianxa come sa l'Echo. La cui espressione noi per diletto 
i due stanze fatte hauem 
Ecco, che cosa ell fin d'amore? amore 
Ecco figlia de i boschi, & delle ualli 
Chi fa sua strada men sicura? cura 
Ignudo spirto, e uoce errante, e sciolta 
Viu'ella sempre, o pur sen more? more 
Eterno essempio d'amorosi falli 
Debbo fuggir la forte dura? dura. 
Che tanto altrui ridice quanto ascolta, 
Chi dara fin' al gran dolore? l'hore. 
s'amor ti torne ne suoi allegri balli, 
Come ho da uincer chi è spergiura? giura. 
E che ti renda la tua forma tolta 
Dunque l'inganno ad amor piace? piace. 
Fuor d'este ualli abbandonate e sole 
Che fin e d'esso guerra ò pace? pace. 
Sciogli i mici dubbi in semplici parole. 
Consonanti sono que luoghi, ne i quali da basso la uoce aiutata con augumento crescendo entra nelle orecchie con 
chiara terminatione delle parole. 
i luog hi consonanti sono affato contrari à idisonanti, perche in quelila uoce uiene dal centro alla irconferenxa autata, am; unt, & rese 
egudimente, in questi la uoce dalli irconfereng: alcentro eribatuta, & rota. Questa disfrenga di luoghie molto bell, ≈ ben dicha¬ 
rita da Vitr. & degna di somma consideratione, & però dice. 
Et cosi se nella eletione de i luoghi si auuertira con diligenza, senza dubbio lo effetto della uoce ne i Theatri sera con 
prudenza alfutilita moderata, & emendata: Ma le descritioni, & dissegni tra se con queste differenze seranno 
notati, che quelli dissegni, che de i quadrati si fanno, siano de Greci & quelli de Trianguli equilateri habbiano lu 40 
so de Latini. Et cosi chi uorrà usare queste prescrittioni, condura benissimo i Theatri. 
Fin qui Vitr. àdsfegnato il T heatro, gr dimostrato secondo fuso di Greci, ede Latimi, che diftrenga sia meleloro deseritiomi. Hora uole 
parlare di que portichi, che eraro dietro la send ap; dei logbida passegiare, perche cos era ordinatoda buomi Architeti, che ài Tem. 
li alecade di grandi, ap alle sbriche publche s deseroi portich, & uesto come dice Vit & per necesita, & prdiseto, & prorna 
nento si faceua. Dice adunque. 
repentine pioggie sturberanno i Giuochi, il popu¬ 
Deonsi fare i portichi drieto la Scena à questo fine, che quando le 
hi, ne i quali si danno gli strumenti per lo chorc 
lo habbia doue egli si ricoueri dal Theatro, & accioche que lu¬ 
& apparato del choro habbiano spatioso campo. Come lonoi portichi Pompeiani, & in Athenei Portichi Eum 
nici, & ITempio del padre Baco, & Odeo à quell, che escono della parte sinistra del Theatro, ilquale Pericle in 
Athene dispose con Colonne di pietra, & con gli alber, & con le antenne delle nau delle spoglie de Persiani rico¬ 5 
perse, & loistesso alla guerra Mithridatica il Re Ariobarzane brusciato rifece. 
choragia signisicdte quellichedanno Finstrumento, & Paparato per ligiuochi, & iluogo, di doue sicaualo strumento. Odeumn, era qucqi 
un piciolo Theatro, doue si guarduano i certam ap; e proue di Musici, ostimo, che iui si assetasseroi Music, ome nel Choragio siaseta¬ 
uano gli histrioni, che d'indi poi entrauano in Scena. 
Et come è à Smirna lo Stratageo. Cioè l'armamento. 
Età Trallil portico dall una, & altra parte come le Scene sopra lo stadio, che è uoco, oue sicorre, & comele altre cit¬ 
ta, che hanno hauuto gli Architetti piu diligenti. D'intorno à Theatri sono gli spacij da passeggiare, & portichi, 
che in questo modo par, che si debbiamo collocare, prima che siano doppi, 
port ichi de i Tempi, & lo dimostran le seguenti parole. 
Cioè non in altexza, odi due ordini di colonne, ma doppi di sotto come 
Et habbiano le colonne esteriori Doriche, & si. Architraui con gli ornamenti secondo la ragione della misura Dorica eo 
fabricati. Dapoi che le larghezze loro fiano in modo, che quanto alte serano le colonne di fiori, tanto hano gi pa 
ti da passeg are dalla parte didentro tra le ultime colonne & lemezzane, & ra le mezzane i pareti, chie rinchiu 
dono il portico d'intorno. Ma le colonne di mezzo siano per la quinta parte piu alte delle esteriori. 
Laragione è perche deono ocupar quelo patio, che ocupa Architraue sopra le colonne esterior, & perche sopra quiele dimexLononis po¬ 
ne Architraue, però esser deono piu alte. 
Et fatte siano alla lonica, ouero alla Corinthia. Le misure delle colonne, & le proportioni non seranno tali, quali he 
detto douer esser quelle de isacri tempi, perche altra grauita conuengono hauer ne i tempi de ide, & atra lotilita 
ne i portichi, ouero nelle altre opere, & però se le colonne seranno di maniera Dorica, siano partite le loro altezze 
con i capitellin partiquindici, & di quelle una sa il modulo, alla cui ragione siespedirà tutta lopera, & nel balie 
della colonna la grossezza si faccia di due moduli, lo spatio tra le colonne di cinque è mezzo, l'altezza delle colonne 70 
eceto i Capitellodi 4. moduli, Falteza del capitello d'un modulo, la larghez za di due, & nsesto, le altre mi¬ 
sure delrestante dellopera sifaranno, come se detto nel quarto libro dei tempi. Ma s egli sifara le colonne loni¬ 
che, ilFusto dellacolonna oltra la basa, & ltapitello sia duiso in otto part, & mezza, & i queste una ha datai 
la grossezadella Colonna. La basa con POrlo perla meta della groseza I Capitello sisari con la ragione deta 
nel terzo libro. Se la colonna sera di maniera Corinthia, il Fusto, & abasa sia come la lonica, ma ilcapitello secon 
do, che è scritto nel quarto libro.
	        
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