Full text: Tartaglia, Niccolò: La nova scientia de Nicolo Tartaglia

Esſempio ſel fuſſe le. 3. diuerſe altezze. a. b. c. in retta linea, come di ſot-
to appare, et che dalla altezza. a. per ꝑ caſo caſcaſſe da ſe vn corpo egual
mente mẽte graue, ſenza dubbio quello tal corpo, ni trouando reſiſtentia an
daria di moto naturale ſin in terra facendo facẽdo il viazzo ſuo alla ſimilitu-
dine de la linea. d. e. f. g. hor dico che il mouiment mouimẽt diq̃llo tal corpo ſaria di tal
ciditione che quanto quãto piu el ſe andaſſe aluntanando aluntanãdo dal ſuo principio(cioe da
lo iſtante, ouer pito. d. ) ouer appropinquando appropinquãdo al ſuo fine (cioe allo iſtante,
ouer pito. g. tanto tãto piu andaria ueloce. Perche il detto corpo in tal mouimen
to ( per ꝑ la prima comuna ſententia ſentẽtia) faria maggior effetto in vn reſiſtente reſiſtẽte, ilqual
fuſſe fuor dalla altezza. c. che dalla altezza. b. Seguitaria adunque, che il
detto corpo (per la prima ſuppoſitiie) andaria piu ueloce per lo ſpacio. e. f. che per lo ſpacio. d. e. Similmente Similmẽte perche ꝑche lo detto corpo ( per ꝑ la detta prima comu
na ſententia ſentẽtia) faria maggior effetto in un reſiſtente, che fuſſe nel pito. g, che
ſel fuſſe alla altezza. c. Seguiria adicha (per la medema prima ſuppoſitio-
ne) che lo detto corpo andaria piu veloce per ꝑ lo ſpacio. f. g. che per lo ſpacio. e. f. et ſe paſſar poteſſe il pito. g. cioe che la terra gli andaſſe cedendo cedẽdo loco, como
fa l'aere andaria citinuamente citinuamẽte augumentando augumẽtãdo in uelocita, fiÒ al centro cẽtro dil mido
poi in eſſo centro cẽtro ſe ripoſaria ( per ꝑ comuna sententia sẽtẽtia de Philoſophi)ſi che quando quãdo
lo detto corpo fuſſe propinquo al detto centro cẽtro, ueria a eẽr di moto piu uelociſ
ſimo, che in alc? paſſato ſpacio fuſſe stato che [...] 'il propoſito ꝓpoſito. Queſtomedemo ſe
uerifica ancora in cadauno che vada uerſo un loco deſiato che quanto quãto piu ſe
ua approßimando approßimãdo al deto loco, tanto tãto piu ſe ua allegrando allegrãdo, e piu ſe sforza di ca-
minare, como appar in un peregrino, che uenga uẽga dalcun luoco l? tano che quam quã
do è propinquo ꝓpinquo al ſuo paeſe, ſe sforza naturalmente naturalmẽte al caminar a piu poter e
tanto tãto piu quanto quãto piu uiem uiẽ di litan paeſi pero il corpo graue fa il medemo andam andã
do uerſo il ſuo proprio nido, che è il centro cẽtro dil mido, & quando piu vien di
lontano in eſſo centro cẽtro, tanto piu (giongendo a quello) andaria veloce.

ANcor che la opinione de molti ſia che ſel fuſſe un forame che penetraſ
ſe diametralmente diametralmẽte tutta la terra, et che per ꝑ q̃llo fuſſe laſſato andar un cor
po egualmente egualmẽte graue, come diſopra e ſtato detto, che q̃l tal corpo giito
che fuſſe al centro cẽtro del mido immediate iui ſe fermaria, laqual openione, dico
ni eẽr uera che coſi immediate che ui fuſſe agiito ui ſe gli fermaſſe, anci per
la grande uelocita che in q̃llo ſi trouaſſe ſaria sforzato a paßare di moto
uiolente uiolẽte molto, e molto oltra il detto centro cẽtro ſcorendo uerſo il cielo del noſtro
ſubterraneo emiſperio, da poi retornaria di moto naturale uerſo il medemo
centro cẽtro, et giito a q̃llo lo paßaria ancor per ꝑ le medeſime ragioni di moto uio
lente lẽte uerſo di noi, Et pur di nouo retornaria pur di moto naturale uerſo il me
deſimo centro, et pur di nouo lo paßari a di moto uiolente uiolẽte, & da poi re-
tornaria di moto naturale, & coſi andaria un tempo tẽpo paſſando di moto uiolen
te, & ritornando di moto naturale ſminuendoſi continuamente in lui la ue
locita, & finalmente ſe fermaria poi nel detto centro.

Per il che egliè coſa manifeſta mãifeſta che dal moto naturale ſi cauſa il uiolente uiolẽte, et ni
èciuerſo, cioe che dal uiolente uiolẽte giamai uiem uiẽ cauſato il naturale, anci ãci ſi cauſa per ꝑ ſe.

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