PROEMIO.
matematico, & lo dimoſtra quando s’imagina che il cerco-
lo tocchi vna linea retta.
9.
SECONDA DIFFINITIONE.
La linea è una lungbezza ſenza largbezza: li termini della quale ſe
no due punti.
In qvesta
diffinitione ſi diffiniſce la prima ſpecie della
quantità continua (che è la linea.) Et dico che la linea è vna
lunghezza, ſenza larghezza alcuna, e conſeguentemente
ſenza profondità; i cui termini ſono due punti, pur che s’in-
tenda terminata & finita, percioche il Matematico non ſem
pre s’imagina la linea finita; ma prolungandola indifinita,
& indeterminata non và con l’imaginatione ricercando il
fine.
Et appreſſo il Matematico non è coſa impoſsibile, che la
quantità & grandezza accreſca in inſinito; laqual coſa è cõ-
tro al parer del Filoſofo naturale, il qual vuole che tutte le
coſe habbiano determinata grandezza, & determinata pic-
ciolezza. Oltre a ciò non è neceſſario che ogni linea fini-
ta habbia i punti, i quali effetualmẽte la terminino; concio
fiacoſa che il circolo non ha principio, ò fine alcuno, eſſen-
do fatto d’vna linea ſola, il cui fine è vnito al principio, e
quello iſteſſo punto che ſia ſuppoſto eſſer fine, quello ſteſſo
ſarà ancora principio. Onde il circolo è chiamato figura
inſinita: coſi ancora è da dire di qualunq; altra linea, la qua
le ſi rauuolga in ſe ſteſſa, come la figura ouale, & ſimili.
10.
TERZA DIFFINITIONE.
La linea retta è la breui{Ss}ima eſtenſione da un punto ad un’altro, cbe
riceue l’uno e l’altro di quelli nelle ſue eſtremità.
Esposta
la diffinitione della linea vniuerſalmente inteſa,
ſegue che ſi diffiniſcano le ſue differenze, le quali ſono que