7.
PROEMIO DELLA PRE-
SENTE OPERA.
IN
TVTTE
le ſcienze, & arti liberali,
le quali s’inſegnano con dritto ordi-
ne, inanzi che ſi vẽghi a trattare le co
ſele quali pertẽgono al ſuggetto lo-
ro, è ben fatto che prima s’inſegnino
i principi d’eſſe. Concioſia che da
quelle dipendono tutte l’altre coſe; & ſopra queſti, come ne’ fondamenti ſi
drizza tutto il rimanente; E conte-
nendoſi i principij in ſe medeſimi, & la forza di tutte l’altre
coſe, lequali s’inſegnano doppo loro, è neceſſario che nel
porre & ſtabilire i principij, ſi ponga diligente fatica, accio-
che ſtabiliti, & ben collocati piu facilmente l’altre coſe s’in-
tendino. Hora volendo io trattare della Geometria prat-
tica, inanzi che à particolari diſcenda, è di biſogno, che ſi
pongan o quei principij, e termini, i quali fanno meſtieri al-
la intelligenza di queſt’arte.
Et trattando io di quella parte, la quale ha più del pratti-
co, che dell’aſtratto: non conuiene che qui ſi pongano tutti
quei principij, & termini i quali ſi ricercano nella Geome-
tria aſtratta. Anzi ſupponendo io per veri, & noti i princi
pi dati da Euclide; di quelli ſon io per ſeruirmi, nel progreſ-
ſo di queſta opera. Togliendo ſolo alcune diffinitioni, ſen
za lequali imperfetto ſarebbe queſto trattato, & quelle ver-