Full text: Alberti, Leon Battista: L' architettura

LIBRO PRIMO. alcun’altro afforzificamento. Ettutti gli altri ſe tu non gli incatenerai, o non
li porrai peſi all’incontro chegli contrapeſino, ſiuede che per il peſo loro. ſi pe
lano, & ſi rouinano. Io non laſcerò quì indietro quel cheio ho notato appref
ſo de gli antichi, coſa certo eccellente, & degna dilode. Ibuoni Architettori
poſono ſimili uani, & gli archi delle uolte ne tempij, talmente che ſe tu leuaſsi
loro di ſotto tutte le colonne da baſſo, reſtarebbono niente di manco i uani de
gli archi, & le uolte delle coperture, & non rouinerebbono: per eſſer tirati gli
archi ſopra iquali ſtanno le uolte inſino in terra con artificio marauiglioſo, & conoſciuto da pochi che l’opera ſi regge da per ſe, poſataſi ſolamente ſopra de
gli archi: percioche hauendo queſti archi per loro catena il ſaldiſsimo terreno,
non è marauiglia che gli ſtieno da per loro ſaldiſsimi.

15.1.

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16. De [?] lle ſcale, & delle ſorti loro, de gli ſcagliont che debbcno eſſere in caffo, & della quantitd.
loro. De pianerottoli, delle gole de cammini da mandar uia il ſummo. Degliac-
quai, o altri condotti damandar uia le acque; & del collocare i pozzi, & le
fogne in ſiti commodi. Cap. XIII.

NEl porre le ſcale, è tanta la briga, che tu non le potrai mai porrc bene
ſenza maturo, & eſſaminato conſiglio. Percioche in una ſcala uen-
gono tre uani, uno è la porta, per la quale tu uuoi entrare a ſalire per le
ſcale, l’altro è la fineſtra, onde ha auenire il lume, che tu poſſa uedere l’ogget-
to de gli ſcaglioni, il terzo uano èquello che ſi fa nel palco, per il quale noi an-
diamo ſopra il piano di ſopra, Et per queſto dicono, ch’e’ non è marauiglia che
le ſcale impediſchinoi diſegni de gli edificij: Ma chi non uuole eſſere impedi-
dito dalle ſcale, non le impediſca. Stabiliſchino queſti tali un determinato & proprio ſpatio del ſito, per ilquale ſi poſſa andare in ſu & in giu liberamente in-
ſino alle coperture che ſono allo ſcoperto. Nè ci increſca chele ſcale occupi-
no tanto del ſito; percioche elleno ci arrecheranno aſſai commodità, non ar-
recando incommodità alcuna all’altre parti dell’edificio. Aggiugni che quel
le uolticciuole, & uani che rimarranno ſotto dette ſcale, ſeruiranno a commo-
dità grandiſsima. Le ſcale appreſſo di noi ſono di due ſorti: Percioche delle
ſcale, che s’appartengono alle eſpeditioni da guerra, o a munitioni, non parle-
rò io in queſto luogo. La prima ſorte è quella che non ha ſcaglioni, ma ſi ſa-
glie per un pendio a ſdrucciolo, & l’altre è quella, per la quale ſi ſaglie per gli
ſcaglioni. I noſtri antichi uſarono quelle che erano a ſdrucciolo farle piu dol
ci, & con manco pendio, che poſſeuano, & ſi come io ho conſiderato ne’ loro
edificij, penſarono che quella fuſſe aſſai commoda, la quale fuſſe condotta tal-
mente, che la ſua linea che cadeſſe a piombo dall a ſua maggiore altezza, corri-
ſpondeſſe per la ſeſta parte alla lũghezza della linea che giaceſſe. Ma lodaro-
no il porre gli ſcaglioni in caffo, & maſsimo ne’ Tempij: percioche e’ diceua-
no che coſi accaderebbe, che noi metteremo prima innanzi nel Tempio il piè
ritto; ilche penſauano che giouaſſe alla Religione. Etin queſto ho io conſi-
derato, che i buoni Architettori, non meſſono mai continuamente in un filo
piu che ſette, ouero noue ſcaglioni: Credo che imitaſſero o il numero de piane-
ti, o de Cieli; Ma alla fine di queſti, ouer ſette, o pur noue, quai ſi fuſſero ſcaglio-

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