Full text: Alberti, Leon Battista: L' architettura

Da che pur uuoi ſaper’ quel ch’io fò in Villa
Sappi c’hor’mangio, hor’Beo, hor canto, bor’giuoco
Hor’mi lauo, & bor’ ceno, & talbor’ dormo,
Hor’leggo, hor’deſto Appollo, hor’ Muſe incito.

Et dilettano aſſai le coſe ſimili, & iluoghi da ritiraruiſi facilmente vicini alla
cittade, doue ei ti è lecito di far tutto quello che ti vien bene. Seil luogo ſarà
vicino alla città, ſee vi ſi andrà per ſtrada aperta, chiara, & luminoſa, ſe il paeſe
ſarà diletteuole, allhora ſarà quel giardino celebratisſimo. Diletterommi di
habitare in queſto ſimil luogo ſe queſta muraglia a chi eſce ſubito della città ſi
dimoſtrerà tutta in faccia lieta, come ſe ella allettaſſe, & affrettaſſe gli huomini
ad andarui; & per queſto vorrei io che ella fuſſe al quanto rileuata, & che e’vi ſi
ſaliſſe tanto dolcemente, che coloro che vi vanno non ſe ne accorgesſino, ſe
non quando ſi trouano in ſu il luogo, conſiderando che di quiui ſcuoprono aſſai
paeſe, ne vorrei vi mancasſino fiorite praterie & campi molto aprichi, & om-
tre di freſche ſelue, & limpidisſime fontane & chiari riui, & luoghi da notare,
& le altre coſe che altroue dicenimo appartenerſi alle Ville, ſi per diletto, co-
me per biſogno. Vltimamente io vorrei, che tutta la facciata, & tutta la maſ-
ſa di tutto I’edifitio (il che conferiſce molto all’eſſere gratiato) fuſſe da ogni ban
da luminoſisſima, & molto aperta, riceueſſe dal largo cielo lumi grandisſimi,
grandisſimi ſoli, & gran quantità d’aria ſaluberrima. Non voglio che e’vi ſi ve-
gha in alcun’luogo coſa neſſuna che con ombra manenconica offenda altrui. Rida, & ſi rallegri ogni coſa alla venuta de foreſtieri. Stieno coloro che di già
ſono entrati in caſa in dubbio, ſe e’vogliono per diletto dello animo loro, paſ-
ſare piu inanzi o pur fermarſi quiui doue e’ſono; quaſi prouocati della allegrez
za, & dallo ſplendore delle coſe. Vadiaſi delle ſtanze quadrate, nelle tonde, & delle tonde di nuouo nelle quadrate, & di queſte ſi vadia in altre ſtanze, che
non ſieno ne tutte tonde ne tutte quadrate, & nel paſſare piu adentro nelle piu
ſecrete ſtanze della caſa, fà che e non vi ſia pur’vno ſcaglione che tu habbia à
ſcendere, ma inſino nelle vltime ſtanze fà, o di andare a piano, o che le ſoglie
non vi ſieno tropp’alte.

124.1.

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125. Che le parti, & le membra de gli edifitij ſono infra loro differenti, di Natura, & diſpe
tie, & che elle ſi debbono addornare in uariij modi Cap. III,

MA eſſendo i membri de gli edifitij molto differenti infra di loro, cioè di
natura, & di ſpecie. Io penſo che e ſia bene diſcorrere di tutte queſte
coſe, le quali laſciammo in dietro come riſerbate a queſto luogo. Con-
cioſia che e ſono molte coſe, lequali nõ importa che tu le faccia o tonde, o qua
dre, pur’che elle ti ſeruino bene al tuo biſogno, ma importa bene grandemẽte
quanto elle ſieno di numero, & in che luogo tu le metta, & alcune di queſte, è
neceſlario farle maggiori, come ſono i cortili delle caſe, & alcune hanno biſo-
gno di manco ſpatio come ſono le camere, & tutte le altre ſtanze piu ſecrete, Al
cune altre ſono mediocri come ſono le ſale, & il veſtibolo. Altroue habian det
to come habbia ad eſſer fatto qual ſi voglia membro della caſa, & come queſte

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