DELLA AR CHITETTVRA
a la larghezza, & a lo ſtipite una. Mai Corinthii le diuiſono in uentiuna par-
te, ſette de lequali ne aſſegnarono a la larghezza del uano, & per la lunghezza rad
doppiarono detta larghezza, & la larghezza de lo ſtipite fu per la ſettima parte
de la larghezza del uoto, in qual ſi uoglia di queſte porte gli ſtipiti furono archi-
traui. Et ſe io non m’inganno gli Ionici ſi dilettarono d’adornare i loro ſtipi-
ti di tre faſce, come gli architraui, & i Dorici ne leuarono i regoletti & i chiodi, & tutti poi per fare le porte piu adorne aggiunſono ſopra il cardinale la maggior
parte quaſi di tutte le leggiadrie de le loro cornici. Ma i Dorici non meſſono
ſopra l’architraue i Glifi: ma in quello ſcambio un fregio largo quanto gli ſtipiti
de l’uſcio, & ſopra il fregio aggiunſono una cimaſa, una goletta, & ſopra queſta
un regolo ſtietto, cioè dentello, & ſopra dipoi gli uuouoli, dipoi i menſoloni co-
perti con i loro aggetti, & con la loro cimaſa, & ne l’ultimo luogo una ondetta,
hauendo oſſeruate in queſte parti le miſure ſecondo quell’ordine di q́uelle coſe,
che noi dicemmo ne le architrauate de Dorici.
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