Full text: Alberti, Leon Battista: L' architettura

LIBRO SETTIMO. ſi pongono ſopra le uolti in queſto modo, pigliaſi non piu che la quarta parte, nè
meno che la quinta, de la larghezza de la facciata doue è il tuo cornicione, & queſta ti ſerue per il piu alto punto del mezo, dalquale habbino a pendere le
grondaie del frontiſpicio. Et ſopra quella ſommità ſi pongono certi Zoccoli
per metterui ſopra ſtatue. Quei Zoccoli, che ſi hanno a porre a le fini de le
grondaie ſieno alti quanto il fregio, & la cornice: ma quello, che ha a ſtare ſopra
la punta del mezo, ſia l’ottaua parte piu alto che quelli de gli illati. Dicono che
Buccide fu il primo che uſaſſe di por le ſtatue ſopra i frontiſpicii per adornamen
to, & che egli le fece di terra cotta roſſa, & dipoi ſi usò di metteruele di marm o
con tutte le tegole & l’altre coſe di marmo.

104.1.

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105. De uani de tempij, delle finestre, porti, uſci, & de membri,
& ornamenti loro. cap. XII.

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IVani de le fineſtre ne tempii è dibiſogno che ſieno piccoli & alti, per iqua-
li tu non poſſa riguardare altro che il Cielo; accioche & quelli, che ſacrifi-
cano, & quelli, che intorno al ſacrificio ſtanno attenti, non ſi ſuaghino per
eſſe punto con la mente. Quello horrore, che da la molta ombra è eccitato,
accreſce di ſua natura, nè gli animi de gli huomini una certa ueneratione, & la
auſterità in gran parte è congiunta con la maieſtà; oltre a che gli acceſi fuochi,
che ne tempii ſono neceſſarii, de’ quali non hai coſa alcuna piu degna, per hono-
re & ornamento de la religione, ne la troppa luce, perdono aſſai. Et perciò non
è marauiglia ſe gli antichi alcuna uolta ſi contentarono d’una ſola apertura de la
porta. Ma io certo loderò grandemente che l’entrata del Tempio ſia per quan-
to ſi puo chiara & ornata, & che il didentro doue ſi paſſeggia non ſia maninconi-
co. Ma il luogo doue ſi ha a collocare l’altare uorrei io che haueſſe piu toſto
maieſtà, che leggiadria. Torno hora a uani de’ lumi, e’ biſogna ricordarſi di
quel che altroue dicemmo, che i uani ſon fatti del uoto de gli ſtipiti, & del cardi-
nale, gli antichi non meſſono mai nè porte, nè fineſtre ſe non quadrangolari: ma
tratteremo prima de le porti. Tutti i migliori architettori, o Dorici, o Ionici,
o Corinthii, fecion ſempre le porti piu ſtrette da capo che da piede la quattordi-
ceſima parte di ſe ſteſſa. Al cardinale diedero quella groſſezza, laquale eglino
trouarono in teſta de lo ſtipite, & feciono le linee de loro adornamenti uguali, & ſimili a l’uno & l’altro, & le congiunſono inſieme auguate, & l’ultima cornice,
che ſtà ſopra il cardinale de la porta, uollono che andaſſe alta inſino al pari del di-
ſopra de capitelli, che ſono ne’ Portici; Si che in queſte coſe tutti oſſeruarono
quel che noi habbiamo detto: ma ne le altre coſe furono molto differenti l’uno
da l’altro. Percioche i Dorici diuiſono tutta queſta altezza, cioè dal piano del
pauimento ſino al palco, in ſedici parti, de lequali ne aſſegnarono a la altezza del
uano, da gli antichi chiamata il lume, dieci parti, & cinque a la larghezza & uno
a gli ſtipiti; in queſto modo gli ſcompartirono i Dorici: Ma gli Ionici diuiſono
quella prima maggiore altezza, ch’è inſino al diſopra de capitelli de le colonne
in diciannoue parti, de lequali ne aſſegnarono dodici a la altezza del lume, & ſei

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