LIBRO QVINTO.
può, ad una uita quanto piu ſi può perfetta, queſto non farà egli mai per uia al-
cuna meglio, che per quella de la Filoſofia. Conciofia che eſſendo ne la natura
de gli huomini due coſe, che ci poſſono dar queſto, cioè la uirtù, & la uerità, quã
do auerrà che queſta ci inſegni quietar, & leuare uia le perturbationi de l'animo,
& quella ci dimoſtri, & ci communichi le ragioni, & i ſecreti de la Natura, per le
quali coſe, lo ingegno ſi purgherà da la ignoranza, & la mente da la contagione
del corpo; non ſarà marauiglia che mediante queſta entriamo in una uita bea-
tiſsima, & diuentiamo ſimili a gli Dij. Aggiugni quel che s'appartiene a gli
huomini buoni, ſi come debbono eſſere, & uogliono eſſere tenuti i Pontefici,
cioè, che debbono penſar a quelle coſe, ſtudiarle, & andar loro dietro, che e' co-
noſcono eſſer bene che gli huomini faccino inuerſo gli altri huomini, cioè di
giouare, & porger aiuto a gli infermi, a gli impotenti, & a gli abbandonati, con
fare buoni officij uerſo di loro, beneficarli, & uſarli miſericordia. Queſte ſo-
no quelle coſe, ne lequaliil Pontefice debbe eſercitare ſe, & i ſuoi. Di queſti sì
fatti Edificij appartenenti a maggiori, o a minori Pontefici douiamo noi tratta-
re, & però comincieremoci da Muniſteri. I Muniſteri ſono di piu ſorti, o e'
ſono riſerrati di modo, che e' non ſe ne eſce mai in publico, ſenon ne l'andar for
ſe nel Tempio, & a le Proceſsioni. O altri non ſtanno però coſi riſerrati, che
e' non ui ſi poſſa però mai entrare per neſſuno. Di queſti ancora altri ſeruono
per le Donne, & altri per gli huomini. I Muniſteri de le Donne, non gli biaſi-
mo che e' ſieno dentro ne la Città. Nègli lodo ancora grandemente che e' ne
ſieno fuori. Concioſia che fuori, la ſolitudine farà che e' non ſaranno molto
frequentati: ma chi ui frequenterà, harà piu tempo, & piu licentioſamente ui po
trà fare qualche ſcelleratezza, eſſendoui pochi Teſtimonij. Ilche non ſipuo fa
re doue ſono aſſai Teſtimonij, & aſſai che ne poſsino da ciò ſconfortare. A l'u
no, & a l'altro ſi debbe prouedere certamente, che e' non uogliono eſſer disho-
neſti; ma principalmente che e' non poſsino. Perilche ſi debbe, di modo ſer-
rare tutte le entrate, che e' non ui poſſa entrare perſona, & guardarle di manie-
ra, che non ui ſi poſſa aggirare alcuno attorno per tentare di entrarui ſenza ma-
nifeſtiſsimo ſoſpetto di ſua uergogna. Nè debbono eſſere tãto afforzificati gli
alloggiamenti di alcuna legione di ſteccati, o di foſsi, quanto i circuiti di coſto-
ro ſi debbono accerchiare d'altiſsime mura, intere ſenza porte, o fineſtre, o aper
tura alcuna, per lequali non pur gli eſpugnatori de la Caſtità, ma ne pur incita-
menti d'occhi, o di parole, poſsino penetrare dentro a incitare, & a maculare gli
animi di quelle. Habbino i lumi da lo lato di dentro, da una corte ſcoperta. In-
torno a la Corte, ſi debbono collocare le Loggie, i luoghi da paſſeggiare, le
Camere, il Refettorio, il Capitolo, & quelle coſe che ui fanno di biſogno, in
luoghi commodi, ſecondo la regola dele caſe de priuati. Nè uorrei che ui
mancaſsino ſpazij per Orti, & per Pratelli, iquali giouano piu a recreatione
de gli animi, che a nutrimento di piaceri. Lequali coſe eſſendo coſi fatte, auer
rà, che non ſenza buon conſiglio ſaranno remote da la frequentia de gli ha-
bitatori. I Muniſteri de l'una, & de l'altra ſorte, ſe e' ſaranno fuori de la Cit-
tà, ſarà bene; concioſia che quella aſsiduitàloro, dedicata a la ſantimonia, & quella ripoſata Religione de l'animo, a laquale ſi ſono interamente tutti dati,