DELLA ARCHITETTVRA
citij manuali. Solone diſtiribuì i ſuoi Cittadini, ſecondo il m
[?]
odo, & la quanti
tà de l’Eſtimo, & dele ricchezze loro; in modo che chi non ricoglieua dale
ſue poſſeſioni trecento Staia, non era quaſi da lui annouerato infra, i ſuoi Cit-
tadini. Gli Atenieſi tenneronel primo luogo, quegli huomini; che erano or-
nati, & pieni di dottrina, & de lo uſo de lecoſe; & nel ſecondo luogo, gli ora-
tori, & ne l’ultimo gli Artigiani. Romulo ſeparò da la Plebe, i caualieri, & i
Patritij. Ma il Re Numma diuiſe la Plebe ſecondo J
[?]
e Arti. In Francia era
la Plebe quaſi come ſtiaua, gli altri dice Ceſare, che erano, o Soldati, o dediti a
la Religione, o a gli ſtudij di ſapienza, iquali ſi chiamauano Druidi. Appreſ-
ſo a Pantei, i primi erano i Sacc
[?]
rdoti, i ſecondi gli Agricultori, & i Terzi erano
i Soldati, coniquali erano i Paſtori, & i guardiani de beſtiami. Gli Inghileſi ſi
diuideuano in quattro ordini, i primi erano quelli, de quali ſi faceuano i Re,
gli altri i Sacerdoti; nel Terzo luogo i Soldati, & ne l’ultimo la Plebe. Gli
Egittij diedero il primo grado a Sacerdoti; il ſecondo a Re, & a Prefetti; nel
Terzo luogo poſero i Soldati, & la moltitudine altreſi diuiſono diuerſamen-
te infra Agricultori, & Paſtori, & Artefici; & come dice ancora Erodoto in-
fra Mercennarij, & Barcaruoli. Raccontano, che Ippodamo diuiſe ancora
egli la ſua Republica in tre parti, Arteſici, Agricultori, & Soldati. E’ pare che
Ariſtotile non biaſimaſſe coloro che ſepararono da la moltitudine alcuni huo-
mini piu degni, che con il conſiglio, con i Magiſtrati, & con i giudicij, haueſ-
ſino ad eſſer ſopra de gli altri, & che diuiſero il reſtante dela Plebe, infra Agri-
cultori, Artigiani, Mercatanti, Mercennari, Caualieri, Pedoni, & Turba Na-
uale. Non troppo quaſi diſsimile a queſta, ſecondo che di Diodoro hiſto-
rico ſi caua, fu la Republica de gli Indiani; percioche egli hebbono i Sacer-
doti, gli Agricultori, i Paſtori, gli Arteſici, i Soldati, i Preſidenti, & quelli che
erano ſoprai Conſigli publici. Platone diſſe, che una Republica era hor pacifi-
ca, & deſideroſa de la quiete, & del ripoſo; & hora armigera, & uolontero-
ſa, ſecondo che erano gli animi di chi la gouernaua. Et diuiſe tutta la molti-
tudine de Cittadini, da le parti de lo animo; una parte ſece di coloro, che con
ragione, & conſiglio moderauano il tutto; & l’altra di coloro, che con le armi
rimoueuano le ingiurie. Et la Terza di coloro, che ne porgeuano; & miniſtra-
uano, i nutrimenti; con i quali i Padri, & i Soldati ſi ſoſtentauano. Queſte co-
ſe ho io breuiſsimamente raccolte, cauate da molti ſcritti de gli Antichi; le
quali mi pare che mi auuertiſchino, talmente, che io habbia a conofcere che
lecoſe, che io ho raccolte, ſon tutte parti di Republiche; & che io debba an-
co giudícare che ciaſcuna di loro, debba hauere il ſuo particolare modo del-
li Ediſicij. Ma accioche ſecondo il coſtume noſtro, noi trattiamo di ciò piu
diſtintamente; haremo piacere di diſcorrere in queſta maniera. Se alcuno
haueſſe a ſeparare in alcune parti; il numero de Mortali; la prima coſa, che ca-
drebbe in la mente di coſtui, ſarebbe queſta. Principalmente e’ conoſcereb-
be che e’non è il medeſimo, conſiderare gli habitatori di alcuna prouincia co-
me tutti inſieme; & il conſiderargli come ſeparati, & diſtinti in parti; Secon-
dariamente, contemplando egli la Natura loro, non ſi auedrà egli in qual co-
ſa, e’ ſaranno piu che in altra differenti; onde quindi poſſa pigliare le occaſio-
ni del ſepararli in parti? Ma e’ non è coſa alcuna, per la quale l’huomo ſia piu