Full text: Angeli, Stefano: Della gravita' dell' aria e fluidi

4. AL LETTORE.

CRederai forſe Lettore humaniſſimo, nel veder-
mi publicare li preſenti Dialogi, circa ma-
teria, ſopra la quale hanno ſcritto tanti
grand’huomini, ch’io ſia ſtato moſſo da alcu-
na di quelle cauſe, dalle quali commemora
Tito Liuio nel Proemio delle ſue historie, ri-
ceuer impulſo quaſi ogni ſcrittore allo ſcri-
uere. _Quippè qui_ (dice egli) _cum vete_-
_rem, tum vulgatam eſſe rem videam_,
_dum noui ſemper ſcriptores, autin rebus certiùs aliquid alla_-
_turos ſe, aut ſcribendi arte rudem vetuſtatem ſuperaturos cre_-
_dunt, & c._ Benche forſi queſte mie compoſitioni non contenghi-
no coſe in tutto tocche da gl’altri, nulladimeno, resta ſeruito di credere,
non eſſer ſtata alcuna di queſte cauſe, che mi babbia dato eccitamento,
perche tanto non ſuppongo di me ſteſſo; ma ſolo il deſiderio, che tengo
di giouare alli Nobiliſſimi Scolari di queſto Sapientiſſimo Studio. Li qua-
li caminando al Dottorato per li ponti delle Paripatetiche Dottrine, e
delle formalità, per lo più vedono poco, ò nulla della Filoſofia eſperi-
mentale. Eſſendo adunque questo il ſolo fine di queste mie fatiche, ſe
vedrò che detti gentiliſſimi Studenti da queſti miei ſpiegamenti ri-
ceuino qualche profitto, non mancarò con altre occaſioni di publicare
altre coſe in ſimile, & altre materie. Hora che t’ è nota la vera ca. gione del mio ſcriuere, compatiſci quello, che non ti piaceſſe; maſſime
gli errori di lingua, e di ſtampa, che di tanto ſolo ti prego. E viui felice.

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