DIALOGO
de, l’hà qual ſi ſia minima particella, e qual ſi ſia minimo
conſtituente corpo graue. E ſe l’eſſetto del diſcendere nel-
li minimi è impedito, e ritardato; l’impedimento, ò ritarda-
mento naſce dalla reſſiſtenza del mezzo. Ma queſta nel
noſtro caſo è leuata, leuato il mezzo, eſupponendoſi va-
cuo, nel quale tutti li corpi grandi, piccoli, eminimi di-
ſcendere bbero con pari velocità. Adunque quelli minimi
ſi ſcioglierebbero, e diſcenderebbero.
_Mat._ Queſta diſceſa vgualmente veloce di tutti li graui nel va-
cuo, e con che proportione diſcendeſſero per il medemo,
ò diſcendino per diuerſi mezzi, e coſa ſopra la quale, e
per la quale mi paſſano molte coſe indigeſte per la men-
te. Ancor loro Signori ſi prouedino dell’eruditiſſimo libro
del Sig. Borelli vltimamente ſtampato _De Motionibus natu-_
_ralibus a grauitate pendentibus,_ che con maggior comodità
voglio che diſcorriamo ſopra queſta materia.
_Ofr._ Io venirò prouiſto di Mecanica.
_Mat._ Li farà biſogno.
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Fine del Dialogo Quinto.