_Ofr_. Baccio la mano di V. S. Anch’io lo sò; poichè in queſta,
guiſa non è poſſibile alzar la laſtra C A B, tanto rettamente
che non s’inclini qualche poco, alla quale inclinatione de-
ueſſi attrìbuire la ſeparatione; altrimente chi tenterà alzar
la laſtra perpendicolarmente, ne anco con forza di Belze-
bù potrà ciò ottenere.
_Mat_. Il Signor Borelli _nella predetta prop_. regiſtra queſta ſua,
obiettione, e di eſſa dice. _Huiuſmodi cauilloſa reſponſio con-_
_donari potest ijs Philoſophis, qui mathematicis imperiti ſunt_. V. S. s’è moſtrata nelli noſtri paſſati colloqui molto intendente
di geometria, e matematiche, onde certo non può fuggire
vna buona mula. Il Sig. Borelli per conuincere chi fa queſta
irragioneuole obiettioue porta _la prop_. 90. molto bella. Io
in altro modo (che è però ſimile al ſuo) e ſoggiungendo
qualche altra coſa, voglio conuincer’il Signor Ofredi, fa-
cendogli toccar con mano che in molti caſi ſarà aſſai più
difficile alzar la laſtra ſuperiore inclinãdola, che alzandola
perpendicolarmente: onde ſe concede che ſe poſſi ſepara-
re inclinandola, ſarà aſtai più ragioneuole che ſe poſſi al-
zare perpendicolarmente. Per moſtrarli queſto vorrei pri-
ma imparar da eſſo la ragione della leua, ò Vette, che hà il
fulcimento trà la forza, & il peſo.
_Ofr_. La ſeruo in poche parole. Sia la leua A B, il cui ſoſtegno
ſia in C; in B, il peſo d’alzarſi; e la forzain A. Allora la for-
za ſoſtenirà il peſo, quando la medema proportione, che
hà B C, diſtanza del peſo dal ſuſtentacolo, all’A C, diſtanza
della forza dal medemo, l’habbia reciprocamente la forza