DIALOGO
_rauimus, vt, ſi fortè huiuſmodi repetantur experimenta, minus mi-_
_rum videatur ſi non valeant alii primo, & ſecundo, vel etiam deci-_
_mo aut viceſimo tentamine tantundem præſtare, ac nos præſtiti-_
_mus, poſtquam creber vſus in percurioſo hoc experimento expertes_
_nos feciſſet, & c_.
Queſte difficoltà, l’eſperienze fatte, e li peſi alzati ſi vedano
nel me demo Boile _nel detto trattat. de Firm_. che a me pare,
che ad eſſe ſe remedii aſſai bene con il modo propoſto dal
medemo _ſect_. 23. e conſiderato dal Sig. Borelli _prop_. 89. Vna
di queſte laſtre s’incaſtri bene nel pauimento, e ſi collochi
parallela all’orizonte, l’aItra ſe gli ponghi ſopra, e per eſ
cluder l’aria, che non poſſi entrare tra eſſe, ſe ſommerga-
no nell’ acqua di modo che la comiſura trà eſſe ſia ſotto
acqua, e ſe procuri d’alzare la ſuperiore perpendicolar-
mente.
_Ofr_. Io credo che queſta non potrà eſſer alzata conforza alcu-
na anco infinita.
_Mat_. V. S è in grande errore, perche non vi vorrà altra forza
ſe non quella, che ſnperi di poco, e la grauità della laſtra,
ſuperiore, e de ll’aria, che li ſouraſta, la quale è vguale al
predetto cilindro d’argentoniuo. Per eſenipio ſiano le la-
ſtre di 4. dita di diametro; la ſuperiore peſi 2. libbre, & vn,
cilindro di mercurio della medema baſe, & alto vn brac-
cio, & vn quarto peſi 30. libbre. Chitirera, ò adoprà forza,
ò peſo, che eccedi 32. libbre ſeparerà la laſtra ſuperiore,
dall’inferiore; con minore no. V. S. eſper imenti ciò in que-
ſta guiſa come propone il Sig Borelli. Sia la laſtra inferiore
D E, & il cilindro, o laſtra ſupe-
riore C A B. che la combacci eſ-
quiſiramente in A B, ſia queſta,
attaccata in H, alla lance d’vna,
libra di braccia vguali, & all’al-
sra eſtremità K, ſia attaccato il
peſo N, vguale à quello della la-
ſtra C A B, & O, che ſuperi di po-
co quello del prederto cilindro
di mercurio. Infallibilmente V. S. alzerà la laſtra.