_PRIMO_.
denuò vindie at (veluti naue prouecta aſſurgunt illicò aquæ partes
paulò ante pondere nauis preſſæ.)
_Matem_. In queſte vltime parole noto vna ſimilitudine, che non
mi par vera; ne mi pare che d’vn effetto s’aſſegni la vera cau-
ſa. Io hò ſempre creduto, che la na ue entri nell’acqua non
perche conſtipi le parti, che le ſoggiacino (le quali ò non
conſtipa, ò almeno pochiſſimo;) mà bene perche le ſpinga
dal proprio luogo, e facia ſalire; ſiche poi partita la naue, & andando innanzi, e ſpingendone, e ſolleuandone altre, le
già ſolleuate portate dalla natural grauità, diſcendino à
riempir quel luogo baſſo cauo, laſciato dalla naue. Ma pri-
ma che andiamo auanti, vorrei ſapere, ſe dichiara il modo,
nel quale, quando s euacua il vaſo, l’aria circonſtante, e vici-
na ſi conſtipa.
Conte. _Poco di ſopra dell’antecedenti parole lo dichiara così_. Condenſatur autem imprimis aer, vbiproximè, coarctatione facta,
vim patitur, reliquo quantum fieri poteſt ſtatum ſuum naturalem
ſeruante; ſicque aer, qui vndequaque vitro viciniſſimus exiſtit, præ
reliquo diſtantiore per corporis intra vitrum contenti exantlatio-
nem, atque ætheris in ſpatium illius ingreſſum, quam maximè con-
denſatur.
_Matem_. Tanto adunque che ſi condenſa perche eſce da eſſo la
parte più ſottile? Se così è, ftarà ſempre così, ſino che con
l’ingreſſo della medema, ò d’ altra materia ſottile come
quella, ſi tornino a dilatare le ſue parti. Se noi prenderemo
vn pugno d’erba, e la ſtringeremo, ò comprimeremo gen-
tilmente ſenza ch’eſchi fuori l’humore, aprendo la mano, e
ceſsando la compreſſione, l’erba con il ſuo elaterio ritorna-
rà ad hauere quell’eſpanſione, che haueua prima. Ma ſe re-
ſtringendola li faremo vſcir fuori l’humor più ſottile aperta
la mano, ſi dilatarà bene qualche poco per l’ingreſſo dell’a-
ria, che entrarà trà le foglie, la quale pur anco fù cacciata
dalla compresſione, ma non già come era prima. Se adun-
que l’aria ambiente il vaſo ſtà conſtipata per l’etere, che
da eſſa è vſcito, & è entrato per li pori del vetro a riempir
il vaſo, non ſi dilatarà ſe non entra in eſſa, ò il medemo, ò
altro etere.
_Conte_. Dice bene, ch’è dilatata appunto da altro etere, ſog-