per nome del figliuolo ch era giovane, a cui credette di man
dar a dire, come di ordine del Re Argon avendo condotta
quella Reginá, quello che gli pareva che si facesse. Costui
fece rispondere che la dovessero dare a Casan, figliuolo del
Re Argon, il qual allora si trovava nelle parti dell Arbore
secco, ne confini della Persia, con sessanta mila persone.
per custodia di cerli passi, onde non v entrassero certe gen
ti nemiche a depredare il suo paese ; e cosi essi fecero . Il
che finito, M. Nicolò, Maffio, e Marco tornarono a Chiaca
to, perciochè di li dovea essere il di lui cammino, e quivi
dimorarono nove mesi. Di poi avendo tolta licenza, Chiacato
loro fece dare quattro tavole d oro , ciascuna delle quali era
lunga un cubito, e larga cinque dita, ed erano d oro, di pe
so di tre, o quattro marche l'una; ed in esse era scritto ,
che in virtù dell' eterno Iddio, il nome del Gran Can fosse
onorato , e lodato per molti anni, e ciascuno che non obbe
disse fosse fatto morire , e fossero confiscati li beni. Di poi
si conteneva, che quelli tre ambasciatori fossero onorati, e
serviti per tutte le terre , e paesi, come la sua propria per
sona, e loro fossero fatte le spese, dati cavalli, e scorte
come fosse necessario. Lo che fu amplamente eseguito, per
lochè ebbero e speśe, e cavalli e tutto ciò che era di biso
gno, e molte volte avevano duecento cavalli, più o meno, se
condo che accadeva ; nè si poteva far altrimenti perchè que
sto Chiacato non aveva riputazione , ed i popoli si metteva
no a far molti mali, ed insulti, lo che non avrebbono avule
ardire di fare se fossero stati sotto il lor vero, e proprio Si
gnore. Facendo M. Nicolò, Maffio, e Marco questo viaggio.
intesero come il Gran Can era mancato di vita, lo che loro
tolse del tutto la speranza di poter più tornar in quelle
parti, e cavalcarono tanto pur le sue giornate che vennero
in Trabisonda, e di li a Costantinopoli, e poi a Negropon
te, e finalmente sani, e salvi con molte ricchezze giunsero
in Venezia, ringraziando Iddio che li aveva liberati da tan
te fatiche , e preservati da infiniti pericoli ; e questo fu nel¬