Full text: Volume I (1)

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di onore conferito dall’Imperator del Catajo a codesto principe , 
che chiamavasi Togral, in premio de’ suoi servigi a lui prestati 
nelle guerre contro i Tartari. E se nel capo medesimo si dice , 
che i Tartari noń avevano signore, e solo pagavano tributo ad 
Ung Can, alluder deesi alle orde sbandate settentrionali verso 
Bargu: quantunque anche pelle altre più a lui vicine era quel 
tempo fecondo di rivoluzioni, e di guerre intestine tra le orde, 
e i loro condottieri ; ed è perciò, che Gengis Can istesso, os 
sia Temugin, che cosi si nomava prima d’essere Imperatore, 
ebbe ricorso ad Ung Can predetto per ripigliare il comando dei 
Mogoli, e d’altre tribù, che gli si erano ribellate. Riserbando 
ci di parlare a diffuso nel capo seguente della appellazione di 
Prete Gianni attribuita da alcuni ad Ung Can, è utile il chia 
mare ad esame il cap. 43 del 1. i, ove si tratta dell’ elezione di 
Gengis Can in signore dei Tartari. Dice pertanto il Polo. Ao 
venne, che circa l' anno del nostro Signore 1162 essendo 
stati i Tartari per certo tempo in quelle parti, elessero in 
loro Re uno che si chiamava Cingis Can uomo integerrimo, 
di molta sapienza, eloquente, e valoroso nell'armi. Qual co 
minciò a reggere con tanta sapienza e modestia, che non 
come signore, ma come Dio era da tutti amato e riverito 
Di modo che spargendosi pel mondo la fama del valor, e 
virtù sua, tutti i Tartari che erano in diverse parti del mon 
do si ridussero sotto l'obbedienza sua. Costui vedendosi si 
gnore di tanti valorosi uomini, essendo di gran cuore volse 
uscir da quei deserti, e luoghi selvatici, ed avendo ordina 
to, che si preparassero cogli archi ed altre armi, perché 
cogli archi erano valenti, e ben ammaestrati, avendoli con 
quelli esercitati quando erano pastori, cominciò a soggiogar 
città, e provincie ; e tanta era la fama della giustizia, e 
bontà sua, che dove egli andava ciascuno veniva a rendersi, 
e beato era colui che poteva essere nella grazia sua, dimo 
do che egli acquistò circa nove provincie .... Vedendo Cingis 
Can, che la fortuna cosi prosperamente gli succedea, si pro 
pose di tentar maggiori cose. Mandò adunque suoi ambascia¬
	        
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