LEZIONE XXIX.
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di un asse aa terminato ad un'estremità da un
manubrio M, e liberamente girante sui sostegni
x, v. Intorno quest’asse gira a foggia di cava
turacciolo un tubo edgho, ed il tutto è con
tenuto entro un altro tubo, di cui si vede un
frammento in C. Finalmente il basso della mac
china è immerso in un serbatojo d'acqua R.
Concepiamo ora che l’orifizio o del tubo
contornato a foggia di vite fosse dapprima in h
e che pel giuoco del manubrio M quest' orifi
zio sia pervenuto in o. La porzione del liquido
che trovavasi all'orifizio o, quando era in h,
per la sua tendenza a discendère, non avrà
potuto tener dietro all' estremità del tubo, men
tre si elevava verso o. Dunque questo liquido
si troverà nella parte del tubo che si trova
in h, ossia nella parte stessa h di questo tu
bo ; troverassi in g, quando questo punto sarà
arrivato in h, poi in d, quando il punto d
sarà in g, e quindi in e, e cosi di seguito;
talchè dopo avere percorsa successivamente tutta
l’estensione del tubo ricurvo a vite (supponendo
sempre che la macchina giri nel medesimo senso),
il fluido sortirà in y, ed andrà a riempière il
canale 6 destinato a riceverlo. E siccome la
macchina per la sua posizione è inclinata alla
superficie del serbatojo R, cosi il punto y es
sendo prù elevato del punto h, il liquido dee
necessariamente ascendere pel tubo, quando si
mette la vite in movimento.
La vite d'Archimede non solamente serve per