XXXVIII
temente sospeso per un certo tempo in qualunque punto si ponga
d’ una massa di detta chiara liquida.
Convinti gli Accademici per replicate esperienze che dei sali
conosciuti ed impiegati in quel tempo il sale ammoniaco era quello
che mescolato al ghiaccio trito operava il maggior raffreddamento,
e che mescolato anche all’ acqua liquida in certe proporzioni, la
raffreddava più di qualunque altro sale , lo impiegarono di prefe
renza ed esclusivamente ad ogni altro, non solo per mescolarlo al
ghiaccio onde operare o tentare varj agghiacciamenti, ma anche in
un gran numero d’altre esperienze tendenti a riconoscere se, a so
miglianza dell’ acqua, anche tutti gli altri liquidi, o quali fra essi,
per lo infondervi del sale ammoniaco polverizzato soffrissero raf
freddamento, operando nel tempo medesimo quello dello stesso sale
ammoniaco e d’altri corpi che vi s’immergessero , e specialmente
dei termometri, i quali mentre annunziano il raffreddamento, ne
misurano i gradi o l’intensità.
Noi stimiamo affatto inutile riferire partitamente tali esperien
ze; che se abbiamo annunziato in genere essersene gli Accademici
occupati, come pure se poco sopra abbiamo esposti i risultamenti
che essi ottennero da alcune altre, ciò è meno per l’importanza
dei risultati stessi, per lo più meschini, e spesso affatto nulli, che
per mostrare quanto esteso e, direm cosi, minuto fosse negli Ac
cademici lo spirito di ricerca o indagine sperimentale, che li spin
geva ad investigare qualunque piccola cosa si riferisse in qualche
modo ai temi o soggetti dei quali si andavano occupando, non
sgomentati e scoraggiti dalla piccolezza ed anche dalla nullità dei
risultati, persuasi che questi, ancorchè negativi, semprechè siano
bene accertati, sono pur verità utili, se non altro in quanto trat
tengono nuovi sperimentatori o indagatori da ricerche per altri
riconosciute infruttuose.
Che la vera causa dell’ apparente dilatazione e ristringimento
dei liquidi nei sottili e lunghi tubi annessi alle palle impiegate
nell’ esperienze degli agghiacciamenti, sia la dilatazione vera ed
il vero ristringimento che soffrono esse palle, o altri vasi, nel
momento della loro immersione nell’ acqua calda o nel ghiaccio,