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che l’età nostra era riserbata a vedere nello splendore della sua
ubertà ; e quelle della Maremma sanese che noi vedemmo fatta
prima cura di un Giovine PRINCIPE il quale con magnanimo ardire
rivolse a quella impresa, per la grandezza romana, per lo scopo
divina, quanto ai lumi del secolo di cui parlo, aggiunsero il sapere
e l’ esperienza dell’ età che viviamo. Con quanta sollecitudine fosse
provveduto a bonificare la Valle di Nievole e le campagne di Pisa
e di Livorno; come molte delle acque termali di che va ricco il
suolo toscano fossero raccolte e separate. Come si estese e diffuse
allora per la tranquilla Toscana l’arte della seta, cara del pari
all’Agricoltura, alla Zoologia ed al Commercio, e quante utili
osservazioni fatte furono e quante avvertenze suggerite in propo
sito nelle operette preziose del Nozzolini e dello Spinelli, che in
quella età si pubblicarono ; e come nuovi istrumenti immaginati
fossero e proposti per lavorare le terre, e più particolarmente per
la sementa; con quanta cura ricercati, scelti e mantenuti i più rari
maglioli, e la coltivazione della vite promossa, e quella delle vigne
raccomandata ; con quanto criterio su di essa ragionassero allora
il Doni nel suo trattato MS., ed il Folli nel Dialogo che pubblicò
con nuove e singolari vedute degne dei tempi nostri. A qual perfe
zione fosse la coltivazione degli agrumi condotta, e quanto rinomate
all’estero le diligenze che per essa si praticavano in Toscana. Come
allora fossero introdotte per la prima volta molte di quelle piante
eduli che l’età nostra riconobbe utilissime e raccomandò con calore
e con profitto. Quante nuove specie di grani sperimentate, quanti
soavi fiori e frutti squisiti e mai più veduti; quanté rarissime e
nuove piante introdotte fossero, prima nei Reali Giardini e poi
propagate in altri di particolari, con uguale utilità dell’Agricoltura e
della Botanica, scienza allora fiorente, non che per nuovi acquisti
anco per uomini chiarissimi, chiamati espressamente per promo
verla ed insegnarla, e a dirigere i giardini di Firenze e di Pisa.
E con quanto sapiente consiglio ordinata fosse una serie di quadri
a rappresentare le produzioni di varj vegetabili, e quelle in specie
per bizzarra struttura di parti, o per vastità di forme più singo
lari, delle quali, prime nostre Flora e Pomona, non senza verità ed