Full text: Saggi di naturali esperienze fatte nell’ Accademia del Cimento

1666. 
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ad occuparsi nel rivedere i materiali per la compilazione del libro. 
In quell’ anno medesimo il Granduca ricevette da Matteo Campani, 
lavoratore di strumenti ottici superiore ad ogni altro di quella età, 
il più grande e squisito canocchiale che fosse stato costruito fino 
allora; con esso dalla Villa dell’Imperiale si occuparono il Gran 
duca ed il Principe Leopoldo ad osservare e tener dietro ai più 
interessanti fenomeni astronomici e particolarmente di Giove; questo 
Telescopio si conserva nell’I. e R. Museo ed ha quattro pollici ed una 
linea di apertura; e dalla natura delle osservazioni astronomiche 
che si trova essere state notate in quell’ epoca dagli Accademici 
è chiaro che essi possedevano i migliori strumenti che allora si 
conoscessero, o almeno che certo non erano ad altri inferiori. 
Della qual cosa poterono meglio accertarsi dai resultati dell’espe 
rienze di confronto che per invito del Principe Leopoldo fecero i 
principali Astronomi di quell’età. Sul finire di quell’ anno il Gran 
duca inviava, perfezionato, a varj Principi Italiani, l’Igrometro 
conościuto sotto il nome di Mostra umidaria. 
In questo medesimo anno ed anco nel successivo furono inviate 
le osservazioni fatte intorno alla Cometa all’ Ugenio, al Bullialdo 
e ad altri Astronomi, e queste dettero luogo ad un carteggio atti 
vissimo particolarmente tra il Bullialdo, il Borelli ed il Principe 
Leopoldo, a proposito delle Effemeridi dell’Agout; intorno a che 
avvertirò che il nostro Cassini avea prima di quel Francese trovato 
la teoria di quelle Comete e il moto uguale di esse ; come pure 
nel 1666 fu rimessa dal Principe a’ suoi corrispondenti la relazione 
dell’ecclisse orizzontale della Luna avvenuto nel 16 Giugno, e che 
per felice previdenza di lui che inviò in varj luoghi degli osservatori 
per questo, poté solo essere veduto da uno dei più alti monti della 
Gorgona, e la quale unica osservazione è rammentata nella Storia 
dell’Accademia Reale delle Scienze di Parigi. Nel primo Luglio 
fu pure osservato dagli Astronomi fiorentini un ecclisse di Sole. 
Nell’inverno di questo medesimo anno, avendo il Principe Leopol 
do osservato qualche nuovo fatto circa agli agghiacciamenti, al 
ritorno del Segretario ripresero gli Accademici alcune esperienze 
in proposito, delle quali ci resta ancora memoria nel Diario, e
	        
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