Full text: Lib. III (3)

CAPO III. 
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39. I gradi nella fronte (1) devono farsi di 
numero dispari: perchè ascendendo il primo gra¬ 
do col destro piede, questo parimente doyrà pog 
giar primo sul piano (2) 
riore e posteriore dev'essere tre quarti di diametro più am¬ 
pio degli altri; ma, come riflette l'Orsini, non si deve sem¬ 
pre negli edifizj ricercare l'esattezza matematica delle dimen¬ 
sioni, basta che al colpo d'occhio non si presenti alcun di¬ 
vario, il quale certamente non può mostrarsi in questo ca¬ 
so. Per non aver considerata questa varia maniera di misu¬ 
rare, il Perrault, il Poleni ed il Galiani giudicarono non esat¬ 
ta la regola vitruviana; e nello stesso errore fu indotto an¬ 
che ultimamente il Canina (Sez. II. pag. 73 ), ove dice 
che, secondo le prescrizioni vitruviane, ai fianchi manchereb¬ 
be un diametro delle colonne per renderli doppj della lar¬ 
ghezza. Il templo della Concordia in Roma, e quello di Ni¬ 
mes in Francia si accordano con questa regola; non cosi pe¬ 
rò i tempj greci, nei quali si osserva che gl'intercolunnj dei 
lati sono per la maggior parte tanti, quant'è il doppio nume¬ 
ro delle colonne della facciata, e cosi il tempio di Minerva 
ch'è ottastilo, ha sui fianchi 17 colonne, e l'esastilo di Te 
seo ne ha tredici. Vitruvio pero, badando alla bella proprie¬ 
tà di aver la larghezza suddupla della lunghezza, disse che 
andavano errati quelli che cosi operavano. L'Ortiz suppone 
che 1 Romani siensi allontanati in ciò dalle regole greche 
per qualche motivo religioso; ma oltre che questo non sem¬ 
bra un motivo sufficiente, si deve ritenere che se cosi fosse 
stato, Vitruvio non avrebbe accusata siccome errore archi¬ 
tettonico la massima greca. 
(1) Matteo Broverio, citato dal Poleni nella sua Disserta¬ 
zione sui riti dei popoli antichi e moderni, riporta quest' in¬ 
tiero passo di Vitruvio, indi soggiunge, che ciò si deve at¬ 
tribuire alla superstizione degli antichi di riguardare siccome 
di mal augurio l' entrare o uscir dalla soglia col piede sini¬ 
stro. A noi però piace meglio la conghiettura dello Stratico, 
che deduce la ragione dall' ineguale fermezza delle gambe 
onde quasi per istinto, nell'ascendere una gradinata, si co¬ 
mincia col piede destro come il più fermo. 
(2) Galiani traduce sul piano del tempio. Barbaro nel tem¬ 
pio. Ma qui parmi che per summum Vitruvio intenda l'ulti 
mo gradino, il quale è ultimo grado rispettivamente alla sca¬ 
la, ma è piano se si consideri come parte dell'area, cui met¬ 
te la scala stessa ; perciò io tradurrei all'estremo o alla som¬ 
mità. 
VITRUVIO, Lib. III.
	        
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