Full text: Lib. III (3)

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LIBRO III. 
due plinti, come si vede nel tempio della Fortu¬ 
na equestre al teatro di pietra, e in altri alla 
stessa maniera composti. 
26. Ambidue questi generi sono difettosi nel¬ 
l'uso: perchè quando le madri di famiglia pei gra¬ 
dini ascendono all' orazione non possono passare 
accoppiate (1) per gl' intercolunnj, ma devono 
andare l'una dopo dell' altra. Oltre a questo la 
veduta delle porte è ingombrata dalla spessezza 
delle colonne, e le stesse immagini (2) sfuggono 
all occhio. In fine a cagione della strettezza sono 
impediti i passeggi intorno al tempio. 
27. Il Diastilo (3) si farà quando potremo frap¬ 
(1) Ciò sarà vero se l'altezza delle colonne sia mediocre. 
Difatti se si suppone passare fra i plinti l'intervallo di quat¬ 
tro piedi e mezzo, intervallo sufficiente, perchè possano pas¬ 
sare accoppiate due madri di famiglia senza esser costrette 
ad ascendervi l’una dopo l'altra, risulterà il diametro della 
colonna di 3 piedi, cui corrisponde un'altezza di 21 piede. 
Ma qualora le colonne saranno alte 12 ovvero 15 piedi, avran¬ 
nô luogo i difetti e gl'incomodi indicati da Vitruvio. Quindi 
si potrà render ragione del perchè Vitruvio ad un tempo 
proponga le due specie Picnostilo e Sistilo, e le consideri sic¬ 
come difettose; ed è che l'altezza variabile delle colonne po¬ 
tra farle ammettere ammendue senza difetto; ed il contrario 
accaderà se le colonne saranno troppo basse. Dallo Stratico, 
(2) La spessezza delle colonne doveva rendere l'interno 
molto oscuro, poichè gli antichi tempj non avevano per l'or¬ 
dinario alcuna specie di finestre, ed erano illuminati soltanto 
per mezzo della porta (e i più antichi eziandio dalle meto¬ 
pe). Cosi nell' entrarvi sentivano i pietosi Pagani ispirarsi 
quel sacro orrore che tanto ricercavano, senz' aver bisogno 
che le selve settentrionali somministrassero loro l'idea di un 
edifizio più conveniente alla santità della Religione di quello 
che non fossero i sempre bellissimi della Grecia, 
(3) L'Alberti subdispansam. Osserva qui l'Orsini che le 
parole quando potremo frapporre lasciano una qualche li¬ 
berta riguardo alla larghezza degl'intercolunnj, insegnando
	        
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