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GIUNTA V.
il Prof. Selva, che abbia voluto intendere l'antico scrittore.
che debbano essere posti fuori di livello, cioè „ inclinati al¬
„ quanto in avanti, acciocchè ricevano lo stesso pendio che
„si era dato allo stilobato di sotto; e la medesima dolce in¬
„clinazione si dia a tutti i membri costituenti l'intavolato,
„ed al frontispizio ancora".
Ognuno ben può vedere quale spiacevole risultato si a¬
vrebbe se nei capitelli, che offrono un continuato profilo,
questo nella parte esterna stesse inclinato; e poi, a dir ve¬
ro, non è neppur da supporsi che ciò possa aver inteso di
prescrivere Vitruvio, mentre verso la fine del capo chiaramen
te si esprime, che i membri, i quali stanno sopra i capitelli,
cioé il fregio, la cornice, il frontispizio e gli acroteri, si facciano
inclinati in fuori per la duodecima parte della loro altezza.
Non potendoci si facilmente persuadere di dover ammet¬
tere una tale inclinazione nei capitelli, saremmo piuttosto ten¬
tati a credere, sebbene non con tutto il fondamento, che que¬
ste aggiunte nei capitelli fossero quei piccioli dadi che si ve¬
dono talvolta applicati sopra i capitelli stessi, e dei quali
non mancano certo esempj, cosi negli antichi che nei mo¬
derni monumenti. Ottenutasi per tal modo coll' impiego di
questi dadi quella corrispondenza colle aggiunte da noi pro¬
poste per rappresentare i più volte ripetuti Scamilli impares,
raccomandati da Vitruvio, men difettosa riuscirebbe sopra le
colonne la proporzione degli architravi, che per effetto di ot¬
tica restano in quella parte quasi mutilati a cagione dell'ag¬
getto dei suddetti capitelli. L'esposte congetture, che non ci
sembrano affatto suor di ragione, non corrisponderanno for¬
se in ogni punto al testo latino: ma per il vero, havvi in¬
terpretazione a quest' oscurissimo passo vitruviano, che pie¬
namente lo rischiari in guisa che nulla resti a desiderare?
Lungi però chi scrive dal pretendere di avere in tanta oscu¬
ritä toccato nel segno, ben sarà contento, pel progresso sem¬
pre maggiore dell'arte, se altri, meglio investigando le dot¬
trine di Vitruvio poste in confronto della ragione e delle re¬
gole dallo stesso stabilite, e confermate da poi, saprà rischia¬
rare finalmente un passo, che non meno intralciato di tanti
altri, diede luogo a molte discussioni d'uomini dottissimi.
Alla ragionata interpretazione del Selva, ed all' erudita e
sensata nota del sig. Lazzari parrebbe che nulla si potesse