GIUNTA II.
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si scosti dal luogo che occupa. Ora laddove si eseguiscono
palafitte, la pressione esercitata dai pali sul circostante ter¬
reno, deve bensi vincere la resistenza che gli presenta la su¬
perficie di questo in causa dell' attrito, ma deve inoltre vin¬
cere quella che offre il terreno stesso a costiparsi, al che
tende precipuamente quella pressione. Quindi, ritenuta sicco¬
me vera l' enunciata sperienza, si osservi che il palo per di¬
scendere deve comunicare il moto circolarmente fino ad una
determinata distanza al terreno in cui penetra e che si tro
va al suo contatto. Ora introducendovi la testa, per la figu¬
ra conica del palo ne segue che il contatto ha luogo soltan¬
to in una piccola superficie, ove si raccoglierà tutta la pres¬
sione laterale ; e quindi lo strato di terreno, cui devesi co¬
municare il moto ad ogni percossa, sarà di una piccola gros¬
sezza; dovechè introducendo la punta, lo strato del terreno
da muoversi sarà di una grossezza eguale alla lunghezza del
palo internata. Quindi la maggiore uniformità della discesa
nel primo caso, e la crescente difficoltà nel secondo. Di più
essendo sempre il terreno più o meno elastico, la reazione
dipendente da questa forza si decompone in due; una oriz¬
zontale che si distrugge, e l'altra verticale che agirà secon
do l'asse del palo; e perciò questa seconda spingerà il palo
all' insù quando s'interni col vertice, ed in direzione contra¬
ria quando si approfonda colla base. Ma siccome molte altre
circostanze possono aggiungersi a favore e contro di ambi¬
due questi metodi, sarebbe da desiderarsi che venissero a
questo proposito replicati gli sperimenti, i quali potrebbero
condurre ad utili discoperte. Noi siamo per altro d'avviso,
che (particolarmente in un terreno alquanto molle) sia da
preferirsi il metodo di cacciar i pali colla testa all'ingiù, per¬
ché si verrà cosi a formare una base più ampia, e quindi
più solida, nella parte inferiore della palafitta. E vero che
presentandosi le teste dei pali superiormente offrono un pia¬
no più esteso per le fondamenta che vi si devono soprap¬
porre; ma approfondati che ne sieno alcuni nel modo indi¬
cato, si potrà fra questi conficcarne altri di media o di mi¬
nore lunghezza, battendoli per l'estremità opposta a quelle
dei primi, ed ottenendo in tal guisa una palafitta molto più
consistente per ogni rapporto.