Full text: Lib. III (3)

GIUNTA II. 
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si scosti dal luogo che occupa. Ora laddove si eseguiscono 
palafitte, la pressione esercitata dai pali sul circostante ter¬ 
reno, deve bensi vincere la resistenza che gli presenta la su¬ 
perficie di questo in causa dell' attrito, ma deve inoltre vin¬ 
cere quella che offre il terreno stesso a costiparsi, al che 
tende precipuamente quella pressione. Quindi, ritenuta sicco¬ 
me vera l' enunciata sperienza, si osservi che il palo per di¬ 
scendere deve comunicare il moto circolarmente fino ad una 
determinata distanza al terreno in cui penetra e che si tro 
va al suo contatto. Ora introducendovi la testa, per la figu¬ 
ra conica del palo ne segue che il contatto ha luogo soltan¬ 
to in una piccola superficie, ove si raccoglierà tutta la pres¬ 
sione laterale ; e quindi lo strato di terreno, cui devesi co¬ 
municare il moto ad ogni percossa, sarà di una piccola gros¬ 
sezza; dovechè introducendo la punta, lo strato del terreno 
da muoversi sarà di una grossezza eguale alla lunghezza del 
palo internata. Quindi la maggiore uniformità della discesa 
nel primo caso, e la crescente difficoltà nel secondo. Di più 
essendo sempre il terreno più o meno elastico, la reazione 
dipendente da questa forza si decompone in due; una oriz¬ 
zontale che si distrugge, e l'altra verticale che agirà secon 
do l'asse del palo; e perciò questa seconda spingerà il palo 
all' insù quando s'interni col vertice, ed in direzione contra¬ 
ria quando si approfonda colla base. Ma siccome molte altre 
circostanze possono aggiungersi a favore e contro di ambi¬ 
due questi metodi, sarebbe da desiderarsi che venissero a 
questo proposito replicati gli sperimenti, i quali potrebbero 
condurre ad utili discoperte. Noi siamo per altro d'avviso, 
che (particolarmente in un terreno alquanto molle) sia da 
preferirsi il metodo di cacciar i pali colla testa all'ingiù, per¬ 
ché si verrà cosi a formare una base più ampia, e quindi 
più solida, nella parte inferiore della palafitta. E vero che 
presentandosi le teste dei pali superiormente offrono un pia¬ 
no più esteso per le fondamenta che vi si devono soprap¬ 
porre; ma approfondati che ne sieno alcuni nel modo indi¬ 
cato, si potrà fra questi conficcarne altri di media o di mi¬ 
nore lunghezza, battendoli per l'estremità opposta a quelle 
dei primi, ed ottenendo in tal guisa una palafitta molto più 
consistente per ogni rapporto.
	        
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