Full text: Lib. II (2)

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CAPO X. 
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Adriatico, giunge co varj suoi giri fino allo stret¬ 
to. Perciò tutta la sua curvatura citeriore, la 
quale si volge alle regioni dell' Etruria e del¬ 
la Campania, è di molto aprica natura, per es¬ 
ser tutta esposta al continuo batter del sole. Ma 
la parte di là che inclina verso il mar superiore, 
perchè soggetta al Settentrione, è di natura per¬ 
petuamente ombrosa ed opaca. Onde gli alberi 
che nascono in quella parte dalla potenza umida 
alimentati, non solamente crescono smisuratamen¬ 
te; ma le loro vene anche riempiute di gran co¬ 
pia d'acqua, per la sovrabbondanza di detto li¬ 
quore si saziano: sicchè quando recisi e levigati 
hanno perduto il vigore vitale, rimanendo la ri¬ 
gidezza delle vene, nel seccarsi, stante la loro 
porosità, diventano vuoti e leggeri, e perció non 
possono aver durata negli edifizj. Quelli poi che 
son generati ne' luoghi che guardano il corso del 
sole, non avendo alcuna vacuità nelle vene, asciu¬ 
gati dal secco s assodano; perchè il sole estrae 
gli umori non solo dalla terra, ma ancora dagli 
alberi. Onde quelli che sono nelle regioni apri¬ 
che, fortificati dalla densità delle vene, e privi 
della vacuità che suol essere cagionata dall umi¬ 
do, quando ben lavorati si mettono in opera, rie¬ 
scono d' un’utilità senza fine. Ecco dunque il per¬ 
chè gli abeti inferiori, che si trasportano da luo¬ 
ghi aprici sono più utili de' superiori, che si trag¬ 
gono da' luoghi ombrosi. 
65. Or io, per quanto ho potuto con T ani¬
	        
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