CAPO IX.
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l'uso. Non acquistando dunque durezza dalla me¬
scolanza del terreno, stante la loro rarità, rie¬
scono candidi, e nelle intagliature si prestano con
comodissima trattabilità.
55. L'alno (1) poi, che nasce lungo le rive
de' fiumi, sembra materia del tutto inutile, pure
ha in sè molte ottime qualità: perch' è tempera¬
to d'aria e di moltissimo fuoco, di non molta
terra e di poc acqua. Onde per la ragione della
scarsezza dell umido ad esso inerente, piantato as¬
sai fisso nei luoghi palustri fra le fondamenta nel¬
le palificate degli edifizj, ha un eterna durata, e
sostiene pesi immensi di fabbriche, e le conserva
senza difetto. Cosi quello che non può sopra ter¬
ra che poco tempo durare, sprofondato all'umido,
non ha mai fine. E questo specialmente si può
osservare a Ravenna, dove tutte le opere pubbli¬
che e private hanno sotto le fondamenta palifica¬
te di questo genere.
(1) Il legno di alno od ontano, detto da noi volgarmen¬
te olnaro (Betula alnus. L.), è leggero, fissile; facile a spez¬
zarsi all' asciutto, ma quando si ponga in opera subito ta-
gliato dura eternamente sott'acqua. Il ponte di Rialto a Ve¬
nezia ed alcuni in Londra sono piantati sopra palizzate di
alno.
Nasce in tutta l'Europa; spezialmente sulle rive de'ru¬
scelli, si perfeziona all' età di 40 e di 60 anni; e quando sia
in favorevole situazione spinge l'altezza a 30 e 40 piedi, e
la grossezza a 12 e a 16. In alcune parti d'Europa, e par¬
ticolarmente in Germania domina la specie detta alno bian¬
co (alnus incana), il di cui legno è un poco più bianco di
quello dell'alno comune. Un piede cubico della prima specie
pesa dalle 21 alle 24 libb. metriche, della seconda dalle 17
alle 24.