LIBRO II.
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pseudisodoma (1). Isodoma è quella, in cui tut¬
ti 1 corsi sono fabbricati d'eguale grossezza, pseu¬
disodoma quella, in cui gli ordini dei corsi son
disuguali.
34. Ambedue queste fabbriche sono ferme,
primieramente perchè essendo gli stessi cementi
di densa e solida proprietà non possono succiare
il liquore dalla materia, ma conservano in essa
l'umore fino all' estrema vecchiezza. Oltre a ciò
i loro letti posti piani e a livello impediscono al¬
la materia di rovinare; ma collegati alla intera
grossezza de muri li tengono insieme perpetua¬
mente.
35. L'altra maniera è quella che chiamano em¬
tro denominato il Pandrosio. Chi volesse un altro esempig
nella nostra Italia esamini l'arena di Verona.
(1) Davasi questo nome a quelle fabbriche, in cui gli or¬
dini de' filari delle pietre erano disuguali in grossezza ed in
disposizione. La faccia esterna di uno dei muri laterali del
monumento cui si dà il nome di Stoa o Portico, uno degli
avanzi più considerevoli dell' antica magnificenza d'Atene,
(a segno che tutti i viaggiatori prima di Stuart e Revett
crédettero che quello dovesse essere il famoso tempio di Gio¬
ve Olimpico che superava in maestà e ricchezza tutti gli al¬
tri edifizj di quella città) offre un esempio di muro pseudi¬
sodomo come si può vedere da una parte di quello delinea¬
to nella Tav. V. Il Milizia poi dicendo di questo genere di
costruzione aggiunge: „ma ad ogni tre piedi d'altezza v'e¬
„ran tre corsi di quadrelli o di mattoni, maggiori degli al¬
„tri, che pigliavano tutta la larghezza del muro, e il primo
„corso era in chiave " e ci dà l'esempio colla fig. 4. Tay. II.
Vi sono, è vero, di queste specie di muri; ma Vitruvio par¬
lando del pseudisodomo, non lo descrive cosi; nê il muro
della Stoa, benchè sia alto quasi 12. metri, presenta questi
corsi indicati dal Milizia ; eppure si deve ritenere del gene¬
re dei pseudisodomi indicato dal nostro autore, tostoché va¬
ria la grandezza e la disposizione dei filari.