GIUNTA V.
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Riguardo al tempo necessario alla cottura della calce va¬
riano tutti quelli che vollero fissarlo, perchè non posero
a calcolo i necessarj elementi; come osservammo parlando
della cottura dei mattoni (1).
Certo si è che deve usarsi un fuoco violento e continua¬
to. Riguardo al combustibile poi sarà da preferirsi il carbon
fossile alle legna, e per l'economia e per la maggior attivi¬
tà del fuoco che somministra. Davy stabilisce che in gene¬
rale un determinato volume di carbon fossile è sufficiente a
cuocere un volume quadruplo ed anche sestuplo di pietre
calcari; ma anche questa determinazione non può farsi ge¬
neralmente, perchè la sola forma della fornace basta a farla
variare non poco, ed è certo che se si facesse uso dei for¬
nelli chiusi, che prescrive Buffon, si avrebbe con quel fuoco
concentrato la calcinazione con grande risparmio di combusti¬
bile; ed inoltre bisogna badare alla qualità delle pietre, poi¬
ché ad esempio le calcaree magnesiache, come osserva lo
stesso Davy, richiedono meno combustibile delle calcaree
comuni.
Una circostanza però importantissima da osservarsi è quel¬
la di non far che il fuoco diventi troppo forte quando le
pietre da calce contengono gran parte di selce e di allumi¬
na, perchè allora invece di calcinarsi si vetrificano. Si ot¬
tiene da queste pietre una calcina bastantemente buona a un
calore basso rosso, dovecchè si avrebbe il vetro al calor
bianco; sicchè nelle fornaci da cuocere una tal calcina vi
dovrebbe essere sempre una vasca d'acqua per inaffiarla (2).
Generalmente se il fuoco sia oltremodo violento la calce ne
soffre, ed i fornaciaj la chiamano allora bruciata.
Gl'indizj che le pietre calcari siano perfettamente cotte
sono: la fiamma pura ed alta che vi esce dalla sommità del¬
la fornace, e la bianchezza estrema che acquistano allora le
pietre stesse ; e quelli che fanno conoscere praticamente do¬
po estratta dalla fornace la perfetta cottura e la buona qua¬
litä sono: la perdita del peso, poichè quanto più questo di¬
minuisce, tanto maggiore sarà la quantità della sostanza cal¬
(1) Lib. II. Giunta terza.
(2) Davy nell'opera succitata.