Full text: Angeloni, Francesco: L' HISTORIA AVGVSTA DA GIVLIO CESARE A COSTANTINO IL MAGNO. Illustrata con la verità dell'Antiche Medaglie DA FRANCESCO ANGELONI

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essendo suo proprio il preuedere, e'l prouedere al tutto, con la infinita intelligenza, e bontà, che sono in lui.
   E perche Antonino commise la vccisione de gl'inimici per render maggiore la propria sicurezza; quindi penso io, che il Senato gli decretasse la medaglia con testa, e lettere narrate, & vna Donna sedente, che appoggiando il destro gomito, sopra l'vn braccio della sedia, accorre con la mano a sostenere leggiermente il capo, e stringe con la sinistra vno scettro, vedendolesi a'piedi vn'Ara accesa, e vi si legge: SECVRITATI PERPETVAE. S. C. nella forma appunto, che altra simile si è veduta in Nerone.
   Non si vergognò Antonino di farsi moglie Giulia di lui matregna, ch'era bellissima, e della quale hauendo veduto alcune parti ignude, mostrò desiderio di goderne, se lecito gli fosse stato; ond'essa: A te qualunque cosa si conuiene; poiche al dare le leggi, e non al riceuerle sei destinato. Fabricò in Roma alle radici del monte Auentino le grandi a marauiglia, e sontuose Terme, chiamate dal nome di esso, Antoniniane; fornite dapoi con li Portici da Alessandro Seuero, hauendo pure Antonino, oltre vn gran Palagio, edificato sotto dette Terme la Via nuoua, delle Romane fra le più belle. Dedicò vn Portico al Padre, nel quale si conteneuano i fatti, le guerre, e li trionfi di lui. Accettò il nome di Caracalla per cagione di vna verste, ch'egli vsaua in forma di lacerna, all'vso Gallico, di cui volle si vestissero la Plebe, e i suoi Soldati. Dilettòssi di guidar Carri, e fauoriua coloro, che ciò faceuano: e ben lo dimostrò all'hora, che trouandosi presente à i Giuochi Circensi, inteso certo motto del Popolo contra di vn suo Auriga, attribuiteselo a proprio dispregio, ordinò, che li motteggiatori fossero dall'Esercito vccisi: perloche vsando i Soldati di tale licenza, vccisero, spogliarono, e rubarono, senza riguardo, gran parte di quella moltitudine: nè Erodiano, che così fatta empietà descriue, nomina in qual Cerchio auuenisse; Mà perche in medaglia
   14. testa laureata, e lettere: M. AVR. ANTONINVS PIVS FELIX AVG. stà la forma di vn Cerchio con sua spina per lungo, e Guglie, & ornamenti ne gli altri descritte, e vi si legge: P. M. TR. P. XVI. IMP. II. COS. IIII. P. P. S. C. potrebbe dirsi, che tali Giuochi Circensi fossero all'hora celebrati nel Cerchio, che per parere di varij Scrittori, egli edificò nella Via Appia, e del quale, e della sua spezzata Guglia con lettere gieroglifiche, si vedono grandi vestigia frà la Chiefa di S. Sebastiano, e la Sepoltura di Metella Cecilia, detta, Capo di Boue: perche quantunque da Onofrio Panuinio si neghi quello esser Cerchio di Caracalla, adducendo, che il disegnato nella medaglia di questo, sia del tutto simile al Cerchio Massimo, che s'è veduto in Traiano; l'errore nondimeno, ch'egli prende, si fà chiaro dall'aspetto di amendue, disferendo frà di loro nella positura della Guglia, che in Traiano stà nel mezo del Cerchio, & in Caracalla è situata più da vn lato; perciòche nel campo, che dall'altro resta maggiore, esercitauansi le Caccie delle fiere, e le battaglie, Equestri, e Pedestri. E parimente nel primo vna sola Guglia, doue nel secondo, oltre la maggiore dedicata al Sole, v'è la minore eretta alla Luna; e nella fabrica fatta iui in giro, sono alcune Torri, e porticelle, che nell'altra di Traiano non si vedono. Adduce etiandio, che tal Cerchio fosse edificato intorno a rempi di Costantino, per esser di opera lateritia: ma simile argonento non pare, che ben proui la sua opinione, gia che anche le Terme si vedono dell'istessa materia composte. E se appresso questa fabrica era, com'egli dice, il Castro Pretorio; riferisce ben'anche Pirro Ligorio nelle sue Antichità di Roma, efferui il rouescio di medaglia in Caracalla cõ la forma di vn Castro: Onde può dirsi, che questo, & il Cerchio fossero da lui giuntamente edificati, e che vi ponesse ad habitare li Pretoriani, che stantiauano nel vecchio Castro fabricato da'primi Imperadori presso la Porta Viminale, ò di Santa Agnese, e via Nomentana, e se ne vedono fin'hoggi le pareti, e fabriche fatte a forma reticolare di lauoro vsato ne'tempi de'dodici Cesari: affermando esso Ligorio, che lui viuente, furono trouati iui molti condotti di piombo, co'nomi de gl'Imperadori Tito, Antonino, e Seuero, sotto a'quali douettero esser risarciti gli Aquedotti, che seruiuano a quella, hoggimai vecchia, habitatione: Di modo, che Seuero essendo stato Padre di Caracalla, e trouandosi di questo le due sopra citate medaglie, l'vna col Castro, e l'altra col Circo, può concludersi, ch'egli nel detto sito della via Appia, fabricasse amendue, e che condottoui ad habitare li Pretoriani, con fine d'hauerli più vicini a se stesso, & a'luoghi del Palagio, e delle Terme da lui, con gran magnificenza, e intollerabile spesa edificati, concedesse ad essi il Cerchio per farui, come riferisce il Panuinio, 

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