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CAIO GIVLIO CESARE.
DI Lucio Giulio Cesare, e d'Aurelia moglie di lui nacque Caio Giulio Cesare, il quale nell'età di sedici anni restò senza Padre, e fù nel decimo settimo eletto Sacerdote di Gioue. Diede licenza, nell'istesso tempo, à Cossutia già sposata giouanetta; e tolse Cornelia figliuola di Cinna, stato quattro volte Consolo, e n'hebbe Giulia. Diuentato Silla Signore del tutto, volle toglierli Cornelia, nè acconsentendoui, elesse, come parente di Mario, il partir di Roma; e verso la Bitinia diuentato preda de'Corsali, se ne riscattò: ma assalitegli poco appresso con le naui Milesie, e presigli, li fece impiccare. Fù eloquente, & acquistò gran riputatione con l'auuocare, nè minor beniuolenza conseguì dalla Plebe, la quale con l'humanità, con la cortesia, con la splendidezza de'conuiti, e de'costumi, si fece sua. Conobbe Cicerone l'animo di lui, che à gran cose tendeua: ma pensò ancora, e fù da gli altri creduto, che iscemate le facoltà di Cesare, ben presto suanirebbe il fauore, e l'autorità acquistata, poiche hauendo la Plebe per solo fine l'vtile, ella volge facilmente l'animo verso coloro, che meglio sanno, e possono adescarla; doue per lo contrario mancando la munificenza, e la liberalità, vien di leggieri meno il seguito di lei, e'l fauore. La qual cosa considerata da Cesare, lo pose in pensiero di meglio stabilire all'hora la sua autorità, etiandio con l'armi, e spalleggiato però da essa Plebe, conseguì in competenza di Gneo Popilio, il Tribunato de'Soldati e dall'istessa hebbe singolare applauso, quando, contra il solito de'giouani, egli lodò, con publica oratione, Cornelia sua moglie dopo morta. Passato Questore in Ispagna, prese, al ritorno, Pompea per terza moglie, e rappresentò spettacoli, e pompe, facendo conuiti con grandissima spesa, e magnificenza non più vsata; di che gli seguì lode, e fauor grande da ciascuno. Rinouò, e pose in vna notte su'l Campidoglio, le memorie, e li trofei di Mario, hauendo ciò dato animo, con allegrezza del popolo, a'parteggiani di quello, che sbigottiti, & abbattuti viueuano.
Morto Metello, fù creato, per suffragi, Pontefice Massimo; e come Pretore, toccatagli la Prouincia della Spagna, vi si trasferì, e soggiogò iui, con la guerra, fino all'Oceano, coloro, ch'ancora non obediuano a'Romani; & assettataui ogni altra cosa, tornò co'l vittorioso esercito, à Roma, doue più si compiacque d'esser eletto Consolo, che di trionfare. Diede à Pompeo la figliuola Giulia per moglie, e riceuuto il gouerno della Gallia per cinque anni, fatto discacciar Cicerone d'Italia, andò all'esercito, col quale mirabilmente superato l'asprezze de'luoghi, la strettezza de'viueri, gli inganni, la terribilità, e la moltitudine de'Nimici, e le doppie rebellioni loro, in meno di dieci anni, che vi guerreggiò, fù tale la virtù, e la felicità delle sue armi, che prese à forza mille Città, soggiogò più di trecento Nationi, e combattendo in più fiate contra tre millioni di persone, ne tagliò à pezzi vn millione, e gli altri fece prigioni. Et hauendo largamente premiati, con le ricchezze raccolte nella guerra, gli huomini valorosi, mosso da spirito di gloria militare, e dispregiati perciò i termini del valore degl'altri Capitani, si condusse all'impresa della Brettagna, non tentata per lo innanzi da alcun Romano, & allargò sopra di quella l'Imperio, col soggiogarla. Morta in quel tanto Giulia di lui figliuola, e moglie di Pompeo, & indi à poco il parto, che n'cra nato, videsi scemata con essi la pace, e la concordia, che in certo