Full text: Simeoni, Gabriele: DIALOGO PIO ET SPECVLATIVO,

20.

   DIPIST.. Perche?
   VRAN.. Perche io non cognobbi mai sito di Citta piu bello, ne piu nobile, ne piu vtile, ne piu libero di questo di Lione, contenendo dentro à vn circuito dimura vna Citta si grande, & vna si bella campagna su la cima d'vn mõ te con piu valli intorno, & due fiumi grandißimi à i piedi.
   DIPIST.. Per certo tu di il vero, tanto che andãdo qua entro qualche volta à spasso, doue io non veggo se non campi, arbori, prati & vigne, mi pare essere lontano da Lione cento miglia.
   VRAN.. Oltre à che anch'io gusto cosi fatto piacere, mi diletta tanto la memoria dell'antica grandeza di questa Citta, la maggiore parte del la quale era qui sopra questo piano di Foruiera, che io (se ci haueßi propria, o piu commoda stanza) non me ne partirei mai, contemplando quanto fosse grande la malignità di quel fato, che in vna notte sola abruciò vna si ricca & gran Citta, quale era stata questa del tempo d'Augusto, di Tiberio, di Caligula, & di Claudio per insino a Nerone, & della quale (come tu vedi) qui non apparisce altro segno, che certi pezzetti di tegoli consumati, divasi & statue rotte, d'vrne di terra 

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