Full text: Simeoni, Gabriele: DIALOGO PIO ET SPECVLATIVO,

131.

lio Cesare, il Popolo gridaua, Ecce moechum caluum adducimus, & altri improperij poco leciti & meno honesti à raccontare, la quale vsanza & priuilegio pare che sia piu che in altro luogo osseruato in Francia & à Roma, doue in questo la notte dinanzi alla festa di S. Marco è lecito à ogniuno, che vuole, dir male in nome di Pasquino, & in Parigi per Carnouale alla compagnia della Basocia. Ma io, non hauendo gouerno publico, non hò che fare di por mente à i vitij priuati, ne in questo cognoscere o scoprire i nomi delle persone. Ma bene mi è lecito, generalmente parlando & scriuendo, discorrere & mostrare come il mondo in publico & in priuato, per viuere in pace, si douerrebbe gouernare: là onde io non cognosco cosi scelerato huomo (se gia egli stesso nõ vo lesse dichiararse colpeuole & Tyranno) che cõ ragione di me in questo caso si possa dolere. Anzi chi sarà sauio, pigliando in grado il mio dire & restandomi obligato, muterà subito costumi, & temendo di quello, che gli puo accadere, & che à molti altri suoi pari antichi & moderni è interue nuto, non si aßicurer à tanto su la presente felicità
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