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PIETRO
Bembo Cardinale Venetiano, huomo dottissimo, fù grande imitatore dell'eloquentia Ciceroniana, como manifestamente si può scorgere da suoi molti libri, ripieni di grande eruditione, accompagnata da ogni gratia, & vaghezza, si, che ogni vno viene ad essere allettato à leggerli. Compose vn libro di Epistole, vn altro dell'imitatione, vn Poema fatto in verso heroico, vn libretto del mõte Etna, l'Historia di Venetia. Scrisse con grande aggarbatezza della Zanzala, & molte altre cose. Fu ne gli anni della salute 1540.
PAOLO
Giouio Comasco, Vescouo di Nola sta qui scolpito, secondo che era, inquanto al disegno della sua figura corporale: perche il ritratto vero dell'animo suo in niuno luoco si puo si bene vedere, che nelle historie, scritte da lui con vna marauigliosa facondia, & grauità. E chiaro, ch' egli, auanti all'essere Vescouo, fù medico. Scrisse ancora delli Pesci, che si trouano in Roma: ancora della vita di Giacomo Muti, di Attendola, di Cottignola, di Sforza, & altri molti: similmente delle cose di Turchi, & le vite di tutti li gran Turchi, sino alli tempi suoi, & dell'ordine della militià Turchesca: di più le vite de dodeci Visconti, Duchi di Milano: la vita di Lione Papa X. di Papa Adriano, di Pompeo Colonna Cardinale: & altre molte opere compose. Fu à tempi di Paolo terzo.