Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

106.

della libidine Haueua oltre à ciò in certi boschetti, & luoghi ameni & diletteuoli fatto fare alcune stanzette uicine l'una all'altra, molto lasciue et libidinose, doue i maschi & le femine, per antri, spelonche, grotte, & tane, s'incontrauano l'un l'altro à guisa di Satiretti & di Ninfe; & già tutti quelli, che di Capri tornauano in Roma, uolgarmente, & senza rispetto alcuno lo chiamauano Caprinico. Le cose ueramente, che di Tiberio sono state scritte da Suetonio, & da altri sono molto vituperose, & da uergognarsi non ch'altro à crederle, non che dirle, ò starle à udire. Le quali chi uorrà piu particolarmente intendere, legga Tranquillo nella sua vita. Ma chi uorrà uedere i testimonij ueraci di questa istoria, e de i suoi libidinosi costumi, ciò potrà facilmente conoscere, dalle sue medaglie in rame, le quali tutte si ritrouano di mezana grandezza, nelle quali pare, che questo Principe cercasse di mandare à memoria de i futuri secoli tutte le sue uergogne e sceleratezze: in tali medaglie, à guisa di libri publici si fanno note alla posterità tutte le maniere di libidini fatte esercitare da Tiberio nella isola di Capri; perche di queste si ritrouano, che hanno scolpiti tutti i modi, & le uarie maniere di congiungimenti lasciui, cosi di maschi, come di femine, che mostrano in ciò la verità della istoria, come egli in Capri, nelle pitture, nelle scolture, & ne'libri, faceua insegnare tutte queste sceleratezze, & poi anco nelle medaglie mandarle à memoria de i posteri. Delle quali molte da me vedute, basterami alcuna in questo luogo dimostrare à i Lettori per testimonio del uero. Et prima una medaglia di bel metallo, battuta in tempo di Tiberio, che da vna parte haueua un letto, con un uelame dinanzi, e di sopra si uedeuano due stelle, sopra il qual letto giaceua una figura ignuda di una donna, dinanzi à cui giaceua medesimamente vn'altra nuda figura di un giouane, che mostraua di carnalmente giacere con quella. hauea per riuerso una corona, nel mezo della quale leggeuansi queste note numerali VIII . Onde per le due stelle io giudico che s'intendesse in tal medaglia tali congiungimenti essere stati in tempo di notte. Et un'altra medaglia mezana ancora di bel metallo ho ueduta, che da un lato hauea due figure ignude sopra vn letto, l'una era barbata, & staua sopra l'altra, che parea un giouinetto, & uedeuasi giacere con lui: a'piedi delle quali figure scorgeuasi come uno scettro, & di sopra una corona di Vittoria, tenendo ancora la figura di sotto del giouane nella destra mano un' altra corona simile. Haueua poi dal riuerso un cerchio, che staua dentro ad una corona, nel cui mezo leggeuansi queste note numerali XI . si come in molte altre simili medaglie ueggonsi cotali note numerali II. III. IIII. V. VI. VII. VIII. IX. X . & altre le quali rappresentano simili lasciuie di uarie maniere di libidinosi congiungimenti, & in tutti i modi, & siti de' corpi, si di maschi, come di femine giaciture, i quali numeri, per quanto si puote congetturare, significauano le stanze, ouer celle, doue si esercitauano queste libidini uariamente. Vedesi appresso alcuni la uarietà di tali medaglie delle lasciuie di Tiberio, quantunque sieno molto rare, & di eccellenti maestri, che di tenerle si dilettano, benche certo non si possono mostrare senza gran
rossore

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