Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

860.

dotta da P. Seruilio Isaurico, come Procõsolo; della quale hebbe vittoria, e triõfò, come piu ampiamẽte si dirà qui sotto. Quella testa da vna parte della moneta e della Dea Fede, si come molte altre monete in argẽto Cõsulari vediamo, che di molte Deità variamente sono signate. Ma la galera dal riuerso, io stimo, significare la vittoria nauale della guerra Piratica contra i Cilici, ottenuta sotto il Consolato di Lucullo.
    LA MONETA in argẽto, di P. Seruilio Vatia Isaurico, ha da vna parte la testa di Roma armata, cõ tale iscrittione dinãzi il volto ISAVRICVS . e di dietro ROMA . Ha per riuerso vn carro triõfale, tirato da quattro caualli, sopra il quale vedesi vna figura triõfante, che tiene nella destra vn segno militare, e di sopra il carro vedesi in aria vn'alata Vittoria, che corona essa figura triõfale. E sotto il carro leggõsi queste lettere P. SERVIL. C. F . Questa moneta fù battuta ĩ Roma, l'anno della città medesimo Dclxxix. sotto i sopradetti Cõsoli; & pẽso in tempo della vittoria c'hebbe P. Seruilio Vatia Isaurico della guerra Piratica cõtra i Cilici, come Procõsolo. Le guerre che fece il popolo Romano cõtra i Corsali furono tre, la prima sotto M. Antonio Pretore, del quale innãzis'ha ragionato; la secõda da questo P. Seruilio, chiamato Isaurico, e la terza dapoi da Cn. Põpeio. Ma la origine di q̃ste guerre, cõ queste parole ci espone Floro. Interim dũ pop. Romanus per diuersa terrarũ distractus est, Cilices inuaserãt maria, sublatisque cõmercijs, rupto fędere generis humani, sic maria bello, quasi tẽpesta te ~p cluserant. Audaciã perditis furiosisque latronibus dabat inquieta Mithridatis praelijs Asia. dum sub alieni belli tumultu, exterique regis inuidia impune graßantur, ac primum duce Isidoro contenti proximo mari, Cretam inter atque Cyrenas Piręum, & Achaiam, sinum Maliacum, quem à spolijs aureum ipsi vocauere, latrocinabantur. Missusq; in eos P. Seruilius, quãuis leues & fugaces myoparones, graui, & martia classe turbaret, non incruenta victoria superat. Sed nec mari submouisse contentus, validissimas vrbes eorum & diutina pręda abundantes Phaseli, & Olympum euertit, Isauronq; ipsam arcem Ciliciae, vnde conscius sibi magni laboris, Isaurici cognomen adamauit. Delle cose fatte in questa guerra da Seruilio Isaurico, scriue ancora Orosio in questo modo. P. Seruilius ex Consulatu Ciliciam, & Pamphiliam crudelissime adortus, dum subdere studet, penè deleuit Lyciam, et vrbes eius obsessas, oppressasque cepit. Pręterea Olympum montem peruagatus Phaschin euertit, Corycum diruit, Tauri montis latera in Ciliciã vergẽtia perscrutatus Isauros bello fractos in deditionem redegit, primusque Romanorum per Taurum duxit exercitum, ac limitem itineris secit. triennio emenso, quo bellum gestum est, Isaurici nomen aßũpsit. Il medesimo scriue Eutropio, e l'Epitome, e Strabone al lib. xiiij. e Cicerone in Verrem. Oltre di cio Marcellino al lib. xiiij. scriue in questa forma. Cilicia & Isauria prouinciae bello quondã piratico cateruis mixtae praedonũ à Seruilio Procõsule mißae sub iugũ, factę sũt vectigales. et Iustino ancora al lib. xl. et Rufo etiandio, dice cosi. Pamphiliam, Phrygiam P. Seruilius ad bellũ Piratarum missus obtinuit. E tanto sia detto della vittoria di questa guerra, ma del triõfo di Seruilio noi ne habiamo questi testimonij. Rufo scriue cosi. Cilices &
O Isauros,

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