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Cõsolato di C. Marcio Figulo, il quale fù q̃ll'anno collega di L. Cornelio Lentulo. Di q̃sto Figulo Cõsolo la secõda volta fa mentione Valerio Massimo nel cap. dell Ira. C. Figulus iuris ciuilis iudicio celeberrimus Cõsulatus repulsa dolore accẽsus, eò quidẽmagis, que illũ bis patri suo datũ meminerat, cũ ad eũ postero cõmitiorũ die multi cõsulẽdi causa venissent, oẽs dimisit, praefatus, oẽs cõsulere scitis, Consulẽ facere nescitis. Ma in q̃sto anno C. Marcio Consolo sudetto hebbe vittoria contra i Dalmati, si come noi trouiamo scritto nella Epitome xlvij. di Liuio. C. Marcius Consul aduersus Dalmatas parũ prospere primũ, postea feliciter pugnauit. cũ quib. bello confligẽdi causa fuit, que Illyricos populi R??socios vastauerãt. eãdẽque gentẽ Cornelius Nasica Cos. domuit. Appiano ancora scriue il medesimo, & Obsequẽte Istorici. Et Floro scriue in q̃sto modo. Dalmatae plerunq; sub syluis agunt, inde ad la trocinia promptissimi. Hosiam quidẽ Marcius incensa vrbe Delminio quasi detrũ cauerat. A costui quãtũque vittorioso fù negato il trionfo, & pẽso per non esserli in prima riuscita la impresa; nè vediam noi, che i fragmẽti Capitolini ammettano à costui il trionfo. Onde è, che non si vede nella presente moneta alcun segno di trionfo, ouer quadriga trionfale. La Deità di Cibele vedesi in detta moneta signata, per la medesima cagione, che si trouano molte altre monete signate di varie Deità, che era (si come io stimo) per la special diuotione c'haueuano quei Cõsoli à q̃lli Dei, di cui le signauano. Questa Dea si figuraua in q̃sto modo, come qui la ve diamo in tale moneta tirata sopra il carro dai Leoni, secõdo che in molte altre monete & medaglie si troua. Oltre di ciò questa Dea fù chiamata Magna Mater, & Mater Deum. della quale scriue cosi Lucretio P. nel secondo libro della natura delle cose.
Quare magna Deùm mater, materque ferarum,
Et nostri genitrix hęc dicta est corporis vna;
Hanc veteres Graiùm docti cecinere poetę,
Sedibus in curru biiugos agitare Leones.
Della quel Dea noi à bastanza altroue habiam ragionato.
LA MONETA
in argento di M. Claudio Marcello, ha da vna parte la testa di Roma armata, col segno del Denario innanzi al volto, & cõ tale iscrittione di dietro
MARCEL
. Ha per riuerso vn carro trionfale, tirato da quattro caualli, sopra il quale vedesi il simolacro del Dio Nettuno, tenente nella sinistra il tridẽte, con tali lettere sotto il carro
M. CLAVDI. M. F
. & di sopra
ROMA
. Questa moneta fu battuta in Roma l'anno della città
DXCV III
. sotto il Consolato di M. Claudio Marcello, che fù colega di P. Cornelio Scipione Nasica, & penso in tempo della vittoria ch'egli hebbe contra i Liguri transalpini, nel secondo suo Consolato. conciosia, che da i fragmenti Capitolini noi possiamo apertamente intendere, che M. Marcello Consolo la seconda volta hebbe vn'altro trionfo; ma di quali popoli, ouer natione trionfasse, male da q̃lle, ouer da altre antiche memorie siamo fatti certi, pur noi possiam giudicare, che esso trionfasse de i sudetti Liguri, co i quali l'anno seguente ancora Q. Opimio Consolo combattè, perche haueuano rouinati