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tius imperatorem intelligi dant. Omnium victorem cum volunt significare adhuc integrum serpentem pingunt. Sic & apud eos spiritus est, qui per vniuersum orbem permeat. Cosi voleuano i sacri
E
gittij, per la nota del serpente intendere il Rè, il Principe, l'imperio di parte ouer di tutto il mondo.
Se adunque per gli due serpenti, noi dobbiamo intendere l'Asia solamente, non per altra ragione, che per essere quella parte copiosa di serpenti, per le molte spetierie, che quella terra produce, (come questi dicono) molto piu, per tal cagione si deue intendere per lo serpente in particolare l'Africa, & non l'Asia prouincia solamente, per hauerui molto piu serpenti, draconi, & altri varij animali venenosi in questa parte, come gli autori scriuono. Da che vscì quel detto volgatissimo. Quid noui affert Aphrica? & poi che noi, per gli tre serpenti in questa medaglia segnati, non per la regione, che li produca, ma per ieroglifico significamento, esponiamo le tre parti del mondo tutto, Europa, Africa, & Asia; l'Europa che già molto tempo i Romani possedeuano, l'Africa che poco innanzi haueano soggiogata, & l'Asia allora & nouamente riceuuta, & cosi alle altre parti aggiunta, si che erano finalmente tutte e tre cadute sotto i'Imperio Romano, intendendo per lo serpente parimente l'Asia, & l'Africa, con che autorità si può vietare, che non possa l'altro serpente in compagnia de i due significarci la Europa? Vedendosi in tante medaglie greche, che vogliono esprimere città ouero prouincie alle uolte, & in alcune romane ancora segnato il serpente col sudetto significamento; delle quali io mi trouo hauerne à i lochi suoi esposta alcuna in questo libro. Ne possono due serpenti significare vna parte del mondo sola, cioè l'Asia solamente, ma bisogna che significhino piu di vna; dicendo Oro, che il serpente chiamato in lingua Egittia μεισί significaua il Re, l'Imperio del mondo, ò d'vna parte, & non piu serpenti. Onde à cotal proposito noi diremo che si trouano ancora altre medaglie antiche, segnate de serpenti in varij modi; & infra l'altre mi è peruenuta alle mani una medaglia grande in argento, greca, laquale hauea da una parte dui gran serpenti, che si ergono in alto, alle code de i quali due altre picciole serpi s'auolgono intorno; & à lato di essi serpenti si vede la mazza di Escolapio con vn'altro serpente, che ui si auolge intorno. Et si leggono certe lettere greche tali
ΜΟΣ
. . . . con alcune altre abbreuiate, delle quali non si può trarre senso alcuno. Dall'altra parte della medaglia si uede una corona, nel mezo di cui si scorge, come vno tabernacolo, il quale aprendosi, fuori di esso ne esce una serpe. Questa medaglia io giudico che fosse battuta in Epidauro, & potrebbe essere stata moneta di quella città, per lo segno della mazza di Escolapio, che vi si uede notato, ilquale si dice hauere abitato in Epidauro, & da ciò quella città esserli stata consecrata, doue il detto Iddio Escolapio era adorato. nel qual loco scriue Pausania esserui stato dedicato parimẽte il suo Tẽpio, & drizzattoli il suo simolacro. Conciosia, che quel tabernacolo ancora donde esce la serpe, sia segno di salute; cose tutte attribuite da gli antichi ad Escolapio. Da che potrebbe tale medaglia essere