83.
esser della Dea Moderatione, essendoui scritto: MODERATIONI S. C. Vn'altra simigliante medaglia vi è, che nel solo titolo differisce, leggendouisi: CLEMENTIA S. C. Hanno la Moderatione, e la Clemenza vn'istesso fine, che è di temperare la seuerità, e di comporre vn perfetto modo di Giustitia, molto necessario a coloro, che gouernano.
Fece Tiberio morir di dispiacere Archelao Re di Cappadocia, perche più honorò in Rodi Caio, che lui, e sottomise, per tal via, quel Regno all'Imperio.
Souuenne le Città dell'Asia da impetuosi terremoti grauemente dannificate, e ne restò la memoria
7. in medaglia
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· Census ID10066609: »Sestertius of Tiberius / SC (RIC 48) (owner: Angeloni)«
, che dall'vn lato mostra la figura Togata di Tiberio sedente sù la sede curule, senza corona in capo, tiene nella destra la patera, & appoggia la sinistra ad vn'hasta con lettere: CIVITATIBVS ASIAE RESTITVTIS, hà nel rouescio S. C. con tali note: TI. CAES D. F. AVG. P. M. TR. POT. XXIIII. ma così fatte lettere non si vanno replicando nel disegno, stimandosi souerchio??. Si crede, che li Terremoti, e danni suddetti auuenissero in tempo della crucifissione del Saluatore GIESV CHRISTO seguita con permissione del Padre Eterno a fine di redimere dal peccato di Adamo il genere humano; e nell'anno decimonono dell'Imperio di Tiberio: il quale volendo cõnumerare il Signor nostro fra'Dei, come Tertulliano, & altri affermano, non pur non v'acconsentì il Senato, a cui, secondo gli antichi riti, ciò apparteneua; ma fece Decreto, che li Christiani si discacciassero di Roma; di che tale sdegno si prese l'Imperadore, che con ordini contrari, non volle, che fossero accusati, nè molestati, e grandissima strage commise ne'Senatori. Tal caso ponderato da Otone Frisingense, stima egli, che fosse Diuina prouidenza, che Tiberio non conseguisse l'intento; accioche la Fede Cattolica non prendesse vigore dal testimonio di vno infedele, e per potenza di vn Principe sourano.
Ma tornando alle souuentioni date dall'Imperadore alli Popoli dell'Asia nella già detta graue calamità loro, volendosene essi dimostrar grati, dedicarono a lui, & alla Città di Roma il Tempio, che stà in medaglia
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· Census ID10066612: »Quadrans of Tiberius / Altar of Lyons (RIC 32) (owner: Angeloni)«
con due Vittorie l'vna per lato di esso, che tengono vna Corona per ciascuna, essendoui scritto: ROM. ET AVG. cioè
Romae, & Augusto.
secondo se n'è veduto vn tale per appunto in Augusto.
Seguì poco appresso, per le insidie di Pisone, e di Plancina, animatiui da Tiberio, e da Liuia, la morte del buon Germanico in Antiochia; la quale pianta da'buoni, non fù punto gioueuole all'istesso Pisone, che chiamato da Tiberio, per proprio scarico, in giudicio, spauentato dall'atrocità del delitto commesso, e dalla potenza di Tiberio, che col supplicio di lui pensaua di ricoprire se stesso; e vinto dal timore de'tormenti, di propria mano si vccise. Terminato per simil successo in Tiberio ogni sospetto, egli rallentò il freno alla prauità del suo animo, tenuto, con dissimulatione, fin allhora celato; e posposta qualunque opera buona, si diede affatto in preda delle crudeltà, e delle dissolutioni, tormentando, e conducendo a morte coloro, che non per colpa, ma per isfogamento della crudel rabbia di lui, gli veniuano in mente. Hebbe in così fatta opera molto pronto l'aiuto di Lucio Elio Seiano nato di Seio Strabone in Bolsena, persona macchiata di disonestà, e che nondimeno fù inalzata da Tiberio al grado di Pretore, e di suo intimo Consigliere, e di principale ministro, e fin all'esser Suocero del figliuolo di Claudio: facendo etiandio dal Senato riporre nel Teatro vna statua di bronzo in suo honore. Entrato Tiberio nel quarto suo Consolato, col figliuolo Druso, forse con fine, che il giouane s'impossessasse del gouerno, si ritirò in Campagna; di doue, benche si vdissero varie ri-