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Decimo Clodio Albino Cesare.
TRasse Clodio Albino sua origine di Adrumento nell'Africa di nobile stirpe, & egli fù Romano. Hebbe per padre Ceionio Postumo. Per madre Aurelia Messalina; dal cuivtero essendo vseito candidissimo, contra il solito de'parti, che sogliono pender nel rosso, fù perciò detto Albino. Passò la sua pueritia in Africa, e mediocremente di lettere Greche, e Latine restò instrutto, hauendo l'animo più volto alle cose militari, che alle lettere: onde giunto ad esser Tribuno de'caualli in Dalmatia, & indi hauute in cura le Legioni prima, e quarta, sostenne anche fedelmente gli esercici della Bithinia, al l'hora, che ribellò Auidio. Fù da Commodo mandato nella Gallia; doue combattuto con li Frisij, fece celebrare il suo nome fra'Romani, e fra'Barbari. Per le quali cose da Commodo dichiarato Cesare, e che potesse vsare la Porpora, non volle valersi di nulla, considerando, che altramente facendo, o sarebbe con l'istesso Commodo pericolato, ouero, che ciò si haurebbe preso per causa di farlo morire. Hebbe la Questura, e per soli dieci giorni fù Edile; dopo i quali tornossi all'esercito. Tenne sotto l'istesso Commodo, con sua gran lode la Pretura, & indi gouernò la Brettagna; nel qual tempo morto Giuliano, hauendo Seuero prese le pretensioni dell'Imperio, e di volerlo conseguire con la morte di Pescennio Nigro, pensò diacquistarsi la beneuolenza di Albino, come di persona, che essendo Senatore, e Patritio ricchissimo, e che haueua, sotto di lui, vn esercito assai bellicoso, e potente, meglio d'ogni altro poteua aspirare al Principato, & occupar per sè Roma, mentr'egli nelle parti Orientali stesse intento nella guerra. Deliberò pertanto d'inuescarlo sotto titolo di honore; poiche essendo Albino huomo libero, e naturalmente semplice, facile sarebbe al cedergli: preselo però a parte dell'Imperio, e lo chiamò Cesare, & Imperadore, pregandolo con lettere di riceuere il tutto, come affatto a lui conueniente, e per solleuamento di se stesso, hoggimai vecchio, & infermo, e co'figliuoli fanciulli. Al che acconsentito da Albino, procurò l'istesso Seuero, che il Senato gli decretasse delle medaglie, & esso gli fece alzare più Statue. Se ne vede l'effigie senza corona, & inscrittione: CLOD. SEPT. ALBIN. CAES. & vna Donna sedente nel rouescio, con la Patera nella destra, e due cornucopij nella sinistra, e lettere: CONCORDIA. S. C. Questa è la Dea Concordia; della quale si è parlato altroue, & in talluogo il fatto da per sè palesa, che per l'apparente Concordia di Seuero, e di Albino, fosse battuto simil rouescio: perche quantunque non vi sia scritto: CONCORDIA AVGVSTORVM, come parerebbe, che in simi-