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Nè cessandosi di adulare cotale Imperadore, si vede in altro rouescio di medaglia, con l'effigie, e lettere notate, il simulacro di Roma sedente sopra alcuni scudi; il quale appog gia la sinistra ad vn hasta, e sostiene con la destra la Vittoria, che le porge la corona verso il capo coperto di celata; apparendo nel rimanente del vestire vna Donna, con encomio: ROMAE AETERNAE COS. V. P. P. S. C. volendosi forse intendere, che hauendo Commodo scampate varie borasche di congiure, poteua Roma tenere, che ciò, per voler de gli Dei fosse seguito; e che però la grandezza di lei, sotto così fatto Imperadore, sarebbe eterna: ma tal simulacro di Roma si vide in Nerone.
Per continuatione del medesimo concetto, stimo, che stam passe il Senato altra medaglia
17. con solita testa, e lettere, & vna Donna sedente, che sostenendo, con la sinistra, il Cornucopia, stende la destra verso il freno d'vn Cauallo, che fa vista di partire; ma essa il raffrena, lo ferma, e lo costringe a volger verso lei il capo: Si vede dietro, là doue stà sedendo, vn timone dinaue, e v'è scritto: FORTVNAE MANENTI COS. V. P. P. S. C. quasi ella stabilisca, col frenare il Cauallo, di non voler partire, ma fermamente dimorare appresso Commodo. Si prende la Fortuna per quel successo casuale, che può esser nelle cose, che senzaintẽtione deli'agente, rarissime volte sogliono auuenire; il quale, per apportar bene spesso grã bene, o gran male, gli huomini, che non sanno comprendere, che cosa alcuna si possa fare senza l'incentione di qualche agente, hanno formato, cõ l'imaginatione, che sia questa, che come Signora di simili opere, domandano Fortuna. Il corno della Copia, e della Douitia, mostra la forza di essa Fortuna, hauendo molti animali il maggior potere nelle corna, e con queste offendono souente: Hà la Fortuna la Copia per sua ministra; perche essendo ella ricchissima, stà in suo potere il dare, e'l torre le ricchezze, e li beni temporali, a'mortali: là on de tal copia di fiori, e frutta stassi nel Corno di Douitia, o sia di Capra, o di Bue; perche le ri cchezze, e gli altri beni mondani, paiono essere in potere della Fortuna, e che vadano, e vengano, secondo a quella più piace.
Con simile testa, e lettere stà in altro rouescio vna Donna in piedi, che hauendo dinanzi
18. l'Ara con piccola fiamma sopra, enella sinistra mano I Acerra, cioè il vaso dell'Incenso, disten de la destra sopra la fiamma, e visacrifica, leggendouisi: AVG. FOR. PIETAT. cioè
Augusti Fortunae, Pietati.
P. M. TR. P. XII. IMP. VIII. COS. V. P.P. Simil rouescio pare, che voglia, ad vn tempo, esser indirizzato, non meno alla Fortuna, che alla Pietà dell'Imperadore: potendo essere, che ad amendue si facessero sagrifici, per placar simili Deità; o per meglio dire, l'adirato animo di lui, che insospettito de'passati accidenti, pareua, che tuttauia ondeggiasse ne'pensieri della vendetta, etiandio contra coloro, che del seguito non haue uano colpa.
Fece il Senato apparire vn testimonio della nobiltà di Commodo in medaglia, con testa,
19. e solite lettere, & vna Donna in piedi, con vestimenta lunghe, e copiose, che la rendono d'aspetto graue: S'appoggia con la destra all'hasta, e sostiene con la sinistra, vna piccola statua di Minerua, con elogio: NOBILITAS AVG. P. M. TR. P. XII. IMP. VIII. COS. V. P. P. S. C. La grauità dell'habito è conueneuole a'Nobili, douendo accompagnar con questo i costumi, che in esso si ricercano: l'hasta s'è detto altroue, che faceuasi nelle mani de' Dei, e de gli Eroi; perche fù da principio adorata, e portata in mano, e rendeua la maestà loro più riguardeuole: ma in questo luogo può dinotare, che per via dell'armi si acquisti, e risplenda la Nobiltà. Minerua, come si prende per la Dea delle Scienze, così può dirsi,