296.
Si stimò prouidenza grande de gli Dei, che restasse Commodo illeso da tante congiure; e che in virtù di quella, eglifosse serbato al Senato, & all'Impetio. Fù pertanto stampata in segno di ciò la medaglia con testa, e nomi descritti, e la Dea Prouidenza in piedi, che con la bacchetta accenna il Mondo, che le giace a'piedi, e s'appoggia con la sinistra ad vn hasta, leggendouisi: PROV. DEOR. TR. P. VI. IMP. IIII. COS. IIII. S. C. Simile Prouidenza sie dimostrata in Traiano.
L'infamia di Commodo giunse a cotal termine, che stuprò le proprie sorelle, e si congiunse con vna Cugina di suo Padre; chiamando le Concubine co'nomi della Madre, e della Moglie e si compiaceua vederle sotto gli occhi suoi godere da altre persone: nè perdonò etiandio a sè stesso; poiche non hebbe parte nel suo corpo, che ad altri non sortomettesse. Gran quantità di Senatori, e di varie genti fece vccidere innocentemente; nulladimeno fù tanta la pusillanimità, e l'adulatione, in quel tempo, del Senato, che imposto termine al rumore di Cleandro, per la cui parte, e per quella del Popolo, hebbe Commodo gran timore, ritornò egli da certo suo Giardino in Roma; doue riceuuto con grandissime acclamationi, fù chiamato Pio, hauendo fatto morire l'Adultero della sorella Lucilla, che gli congiurò contra; e perche tolse dal Mondo Perennio, hebbe titolo di felice, e di Padre del Senato; e di Britannico, quasi egli hauesse di persona soggiogata la Brettagna; dimostrandolo la medaglia, con testa cinta di corona radiata, e inscrittione: M. COMMODVS
14. ANT. P. FELIX AVG. BRIT. è vi hà Commodo istesso togato in piedi, che porgendo con la destra vn ramoscello di alloro, o di palma, in segno del perdono conceduto per la passata solleuatione del Popolo contra Cleandro, mostra l'Insegna di pace, e stringe con la sinistra, lo scettro, essendoui vn tale elogio: PATER SENAT. P. M. TR. P. XII. IMP. VIII. COS. V. P. P. S. C.
Sacrificò il Senato, per cagion di simil titorno di Commodo in Roma, alla Dea Fortuna riduttrice, o riconduttrice, raccogliendosi dalla medaglia, con testa cinta d'alloro, e lettere descritte, e la detta Deità sedente, col Cornucopia nella sinistra mano; distende l'altra ad vn timone di Naue, che và a posare sopra il globo, leggendouisi: P. M. TR. P. XIII. IMP. VIII. COS. P. P. FORT. RED. cioè
Fortuna Redux.
S. C. La quale Fortuna si è veduta in Adriano.
Per così fatto ritorno, non lasciando il Senato di tentare ogni via, per disgombrare dall'animo
15. di Commodo li presi sospetti, stampò l'altra medaglia, con testa, e lettere descritte e due figure togate, che si porgono le destre, con parole: PIETATI SENATVS COS. V. P. P. S. C.
Parimente in diuersa medaglia, con testa, e solite lettere, stà il Genio, conle sole vergogne coperte, che stende la destra, sacrificando sopra di vn Ara, e tiene con la sinistrail Cornucopia, essendoui scritto: GEN. AVG. FEL IC. cioè
Genio Augusti Felici.
P. P. TR. P. e forse, che al Genio di luisacrificò il Senato nell'attribuirgli il titolo di felice. Così fatto Genio si rappresentò in Nerone.
Appare etiandio in altra medaglia, non meno la testa, e lettere descritte, che il simulacro
16. della Virtù di Commodo rappresentato in femina vestita di succinta gonna, col capo coperto di celata, e che la sinistra, a cui stà appoggiata la Lancia, posa sopra vn scudo; mentre sù la destra sostiene vna piccola Vittoria alata, che porgendole la corona, stringe con la sinistra mano la palma, e vi stà questa lode: VIRTVTI AVG. P. P. TR. P. IMP. VII. COS.P.P.S.C.