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ste colonne, torno a dire, deggiono
considerarsi per uno de' più be mo¬
numenti dell' antica milizia, che og
gidi esistano.
Le si conosciute colonne di
Trajano, di Antonino, di Teodosio;
gli archi di Tito, di Severo, di Co¬
stantino, e quel si celebre di Oran-
ges; sebben maravigliosi per mole,
e ricchi di figure, e di trofei; non
ci offeriscono se non se alcuni de¬
terminati popoli vinti; e cosi ispira¬
no solamente l'idea di un conquista-
tore di qualche parte della Terra.
In queste colonne al contrario sco-
priamo un vincitore di tutte le na-
ziom, un conquistatore di tutto il
Mondo. La proposizione è fondata
in due dati. Il primo è, che tali mo¬
numenti a parlar con la frase de' Ce-
notafj pisani si ergevano al vincito¬
re cum spoleis devictarum aut in fi¬
dem receptarum ab eo gentium. Il
secondo è, che le spoglie che qui si
notano sono quali Ovidio le descri¬
ve in un Tempio di Marte eretto
da Augusto: Diversae Tela figurae,
armaque Terrarum (Fast. V. v. 565.
non di qualche regno solamente. Non
è ope¬