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tà etrusche, e seguatamente de vasi
dipinti.
Fra i campani, che non son
pochi, ed alcuni editi molte volte
è notabilissimo uno di nuovo acqui-
sto, che rappresenta una donna con
una specie di paniere davanti a pie-
di, onde sembra aver estratto un
lungo nastro che tiene in mano. Dal-
l'altra banda del vaso è un Giovine
vestito del pallio solito, che tien si-
mil nastro; ed hanno scritto a ca¬
ratteri che alquanto partecipano di
corsivol'uno KTHON, l'altra KA. KIE.
Le pochissime inscrizioni scoperte fi¬
nora ne' vasi antichi, fan considerare
questo urceolo come un giojello. L'
allusione di que nastri non è cosi
facile a raggiugnersi. Ne' pezzi di que-
sto medesimo Gabinetto trovansi usa¬
ti da'Satiri, e dalle Baccanti, onde
ascrivergli a misterj bacchici; in al¬
tri vasi di collezioni diverse par che
significhino or vittoria riportata, or
amore, or coniugio coerentemente
a quel verso: Flavaque conjugio vin-
cula portet Amor (Tibul. II. 2.
Un altro vaso merita ben chie
si annunzi per cosa rara: conciossia¬
chè