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tuire, e ridurre per questi uná nuova, e comoda abitazione nella già
Compagnia detta del Vangelista. (1)
i 2
(1) L’Università dei Tintori fino dal 1280. eresse una piccola Cappella in onore
di S. Onofrio con alcune contigue stanze, e un fornimento di più letta per ri-
covero dei poveri Tintori impotenti all’esercizio del loro mestiere, sopra un
pezzo di terra presso le mura dalla Porta alla Croce, preso dai medesimi a livello
per tale effetto dalla Religione Valombrosana,
Successivamente coi sussidj ricavati a poco a poco dai Tintori medesimi per un
qualche rilascio delle loro mercedi fu ingrandito, e dilatato alquanto il recinto di
questa specie di Spedale, e suoi annessi, comprendendo tutto quello spazio che
si vede presentemente occupato, per una parte dal Monastero delle l'overine fino
alla Zecca Vecchia , e per l’altra parte dagli Orti che riescono dicontro agli altri
due Monasteri di Montedomini, e di Monticelli fino alla strada detta trai due
Orti da S. Giuseppe.
Nel 1719. la detta Universitâ fu obbligata a cedere tutto il detto recinto a
Francesco Boddi per la costruzione del Monastero delle Cappuccine, con ricevere
altri beni, e luoghi di Monte, e alcune stanze poste nel Tiratojo dall’Uccello
nel Popolo di S. Frediano, ora in Cestello per le adunanze della detta Univer-
sità, e per uso dello Spedale medesimo.
In progresso si estese l’ospitalità anco agli altri Poveri della Città non descritti
all’ Arte suddetta, col riservo però di quattro letta per i poveri Tintori.
Nel 1754. il detto Spedale fu compreso nella sottoposizione generale degli altri
Spedali al Bigallo, coll’ onere di continuare ad esercitarvi l’ospitalità suddetta
per il semplice ricovero di dodici Poveri, sempre però col riservo di qualche posto
per i Tintori.
Il contemporaneo incorporo fatto dal Bigallo di altro Spedaletto già fondato
da Anton Vincenzio Fabbrini per suo Testamento de' 15. Maggio 1714. sotto il
titolo del SS. Nome di Gesù, detto della Carità, posto nel Popolo di S. Ambrogio
in Via di Mezzo, e l’obbligo annesso di dar ricovero a dodici Poveri, diede luogo
ad aumentare di dodici letta per questo nuovo servizio lo Spedale di S. Onofrio
Nel 1766. a proposizione dei Capitani del Bigallo, e di concerto colla Congre-
gazione di S. Gio. Battista fu destinato il detto Spedale di S. Onofrio per alloggio
dei Poveri privi d’abitazione, per ovviare agl’inconvenienti e disordini relativi.
Successivamente nel 1767. fu trasferita la detta Ospitalità estesa ai Poveri dell'
uno e dell’altro sesso, sempre però mancanti di abitazione, in una Casa addetta
all’Ospizio del Melani in Via S. Gallo.
Dopo pochi mesi però fu riaperta l’Ospitalità medesima nello Spedale di
S. Onofrio dall’ Uccello.
Più modernamente in vigore di Sovrano Rescritto de' 30. Luglio 1782. fu fatta
altra