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RAGIONAMENTI
partorire in quel luogo il benefizio comune non solamente del suo Stato, ma
la sicurtà di que'mari, e del suo dominio, edificandovi la Città di Cosmopoli.
P. Sta bene, or finite il resto.
G. Seguita quando Giove parte in Cielo, pigliando delle tre parti il maggior
dominio; cosi ha preso il Duca nostro il governo dello Stato di Fiorenza
per farne V. E. Principe, e Duca, acciò dopo Lui mostriate la virtù del
voſtro animo degno di si onorato, e ricco presente; e perchè possiate co-
minciare presto, dovrà darvi quel di Siena; le cose ecclesiastiche saranno,
con quella grazia che si vede piovere dal Cielo, rette da D. Ferdinando;
quelle del Mare da D. Pietro; e il resto de' Regni, che si acquisteranno,
saranno dedicati alle virtù de' vostri fratelli Illustrissimi, e cosi come Giove
donò a’ parenti, e amici li altri regni, non meno per virtù il gran vostro
Padre è stato largo; perchè del suo Stato ha donato a molti molti luoghi,
facendo presente ancora a Giulio Terzo Pontefice (a) del Monte S. Sa-
vino, oggi Contea, e patria di detto Pontefice.
P. Ogni coſa è verissima; tornate alla storia di Danae.
G. Questi, Signor mio, son coloro, che per oro, e doni sono sforzati dalla
cortesia, e liberalità a far la volontà del Duca nostro, il quale in pioggia
d'oro passando per li luoghi più segreti, trae di quelli, cioè di luoghi im¬
possibili, ogni persona per donativi, e per amore a’suoi servigi per onorarlo
P. Questo sacrifizio, che segue, che significa egli?
G. Questo è, dopo il vincer le guerre, i sacrifizi pubblici, e il riconoscere Id-
dio del Duca nostro, rendendo grazie alla Maestà Sua, che temendolo, e
amandolo combatte, e vince l'impossibile per lui, onde chi vede, e ode,
va magnificando il suo nome.
P. Restaci appunto questa di Ganimede; seguitate il fine.
G. Dico, che siccome Ganimede fu di smisurata bellezza, figliuolo di Trojo,
cosi il Duca nostro, figliuolo del gran Giovanni de' Medici, Re di tutti gli
uomini forti, giovanetto di bellezza, e grazia, con le virtù di lettere, e
d'arme, turbò la quiete co' cani, cioè con li costumi buoni, e vinse le fie-
re; poi dal sommo Giove in forma d'Aquila rapito in Cielo, diventò cop-
piere di tutti li Dei, cioè fu chiamato da’ suoi Cittadini nella sua giova-
nezza, destinato Principe di questa Città, e da Cesare Vostro, cioè dall
Aquila Imperiale portato in Cielo, e confermato Duca; viene a esser poi fat-
to coppière, perchè con l'ambrosia desse bere alli Iddei, cioè con modo dol-
cissi.
(a) Il Papa Giulio III. fu Aretino: il Nonno di Lui
cesco Albergotti, come nelle dette Deliberazioni
Messer Fabiano d'Antonio Ciocchi oriundo del Mon-
lib..X. pag. 298. L’istesso Cardinale tenne lunga-
tesansavino, Terra dell' Aretina Diogesi, doman.
mente la Propositura Aretina, Dignità maggiore
dò, ed ottenne per se, e per li suoi discendenti gli
dopo l’Episcopale nel Duomo di Arezzo; ed in una
onori pubblici della Città di Arezzo l’anno 1497.
sua letiera del di 5. Settembre 1516. diretta Digni-
a di 19. Novembre, come si vede nelle Delibera.
tatibus Canonicis & Capitulo Ecclesiae Aretinae, che
zioni del nostro Comune lib. O. pag. 195.; onde
originalmente si conserva nella filza 2. di lettere
poi nel 1550., allorchè il Cardinal Gio: Maria di
del Capitolare Archivio, si sottoscrisse Joannes Maria
Vincenzio del detto Messer Fabiano Ciocchi, chia.
Archiepiscopus Sipontinus & Praepositus Aretinus. Di¬
mato il Cardinal di Monte, diventò Giulio III.
venuto poi Cardinale nel 1536. rinunziò la detia
gli Aretini destinarongli, come a loro Concittadi-
Propositura nel 1544. ad Innocenzo di Monte, co-
no, una solenne Ambasceria = Attendentes, quod
me nelle Deliberazionl Capitolari del detto anno
sub die 7. praesentis mensis (Febbrajo 1550.) fuit as¬
pagin. 143. Una sua Pontificale immagine vetusta si
sumptus ad gradum Pontificatus Julius III. Arretinus
conserva nell' l'dienza del Capitolo di detta Cat.
Civis . . . . deliberaverunt fieri tres Oratores, mitten.
tedrale con questi versi:
dos ad pedes Sanctissimos - ed elessero Messer Gre.
Ciocchius, Arreti fuerat qui Sede secundus,
gorio Ricoveri, Messer Onofrio Camajani, e Fran-
Julius a Mente, est Orbis in Urbe caput,