RAGIONAMENTI
G. Del suo imperio non si fa scettro, essendo principale capo di tutti gli Dei
il fulmine se gli fa, perchè egli, come Padrone del Cielo, co’ fulmini per-
cuote la terra; e le tre punte, come s'è detto, puniscono non solo i su-
perbi, ma ancora gli altri, che errano.
P. Fu certo grande uomo; potestà, che sola si concede al sommo Fattore.
G. Spesso interviene, che si adora tale uomo per Iddio, che è una bestia, ed
è grandissima empietà, e ignoranza; ma pet tornare, questi abitò il Monte
Olimpo, e ricevè in ospizio tutti li Re, e Principi de popoli, e venivano
a lui tutti quelli, che avevano liti, ed erano con giudizio retto da lui deci¬
se; rimunerò, e accarezzò grandemente quelli, che con industria fussono
inventori delle novità, che portassono utile alla vita umana; ed egli fu di
infinite inventore per salute, e comodo de'suoi popoli; divise gl' Imper
con Fratelli; e ad amici, e parenti donò; lasciò leggi, ordini, e costumi da
ottimo Principe.
P. Questo averlo fatto sopra tutti gli Dei, pur si vede che lo meritava ope.
rando bene, che ne dite?
G. Egli è vero; e certo è, che anche con astuzia aggiunse gloria alla sua
grandezza, la quale ho fatta-in questo quadro grande verso la finestra, e
l'ho finta vecchia, con acconciatura di capo, dentrovi due ale, e fra i
capelli canuticci due serpi, e nella finistra mano una lucerna accesa.
P. Dove lasciate voi lo specchio, che ella tiene nella destra, guardandovisi
dentro? ditemi un poco i suoi fignificati.
G. Sempre nelle persone, che vivono assai, è lo sperimento, e l'astuzia; le
due serpi sono attorno al capo per la prudenza, e le due ali per il tempo
passato, che è già volato via; lo specchio si mette per il presente, e la
lucerna accesa per il futuro, antivedendo per vigilanza il tutto.
P. Bella fantasia; ma ditemi, che femmina è quella, che nella destra mano
ha quelle palme, e nella sinistra quel troseo, e quelle altre armi attorno:
G. Signor mio, quella è figurata per la gloria, e quell'altra è la liberalità,
come vedete in quell'altro quadro, con quel bacino in mano pieno di de
nari, gioje, catene d'oro, rivesciandole in giù, che si sece adorare come fece
Giove, e diventò gloriosissima
P. Mi piace; ma che figurate voi questo bel giovane armato all' antica con
queste corone di lauro, di quercia, di gramigna, con tanti trofei, e tan-
te palme, e olive intorno?
G. Questo è fatto per l'onore, che acquistano gli uomini, che per fatiche d'
armi ricevono le corone navali, rostrali, o murali, i quali animosamente
combattendo, si fanno sopra gli altri onorati, come se fussero Iddii; e per-
chè queste quattro virtù furono larghe nel sommo Giove, si mostra la via
a' Principi, che vadano imitando queste quattro virtù.
P. Sono satisfatto; tornate alle storie. lo veggo qui nel fregio, che s'aggira
intorno alla camera, tanti putti naturali ignudi, che reggono in varie at-
titudini il palco, e questi quattro paesi, che cosa sono?
G. In uno è Giove trasformato in Cigno, del quale, abbracciandolo Leda, e
ingravidata di esso, ne nacque poi Castore, e Polluce, ed Elena; nelli altri
vi sono sacrifizj di più animali fatti dalli uomini al sommo Giove.
P. Tutto