DE L
VASARI
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G. V. E. dice il vero, e quando io volto il pensiero a questo, mi pare gran-
de felicità di questo Cielo, e di questa Patria, che sempre ha prodotti uo-
mini eccellenti in ogni professione, e che non abbia avuto bisogno di
Architetti foreſtieri: ma un suo figliuolo, e un suo Cittadino l' abbia con¬
dotta a questa perfezione, nella quale continuamente la godiamo.
Poichè voi ci avete tanta affezione, avendo davanti a gli occhi l’eccel-
lenza di Filippo di ser Brunellesco, vorrete anche voi fare la parte vo-
stra, adornandola di qualche bella invenzione.
G. Io ci ho di gia pensato, e desidero, che V. E. con suo comodo gli dia
un'occhiata, avvertendomi di quanto a lei parrà; ed ecco ch’io la voglio
mostrare a V. E., perchè sapendo, che la ci aveva oggi a venire, me la
messi accanto, perchè lei la vedésse porgendomisi l'occasione.
Questo è un disegno moito bello; e non è cosa, che a uno sguardo so.
lo io mi possa ſaziare; ha di bisogno di matura, e particolare conside¬
razione.
G. Come le piace, io gne ne lascerò, e potrà vederlo a sua comodità, e dir-
mi poi quanto le occorre per poter levare, e aggiugnere secondo che co-
manderà V. E. Il' Signor Duca l'ha veduta, e pare, che se ne compiac-
cia molto.
P. Essendo opera vostra son certo, che non mi occorrerà far altro, che lo-
darla, e tanto piu se il Signor Duca mio padre l’ha veduta, e approva-
ta. Orsù, Giorgso, per oggi mon voglio trattenermi piu, attendete a tirare
avanti questo lavoro, e prepararvi a quest' altro, che sara una nobile opera.
G. V. E. si ritiri a suo comodo; non mi allungherò a ringraziarla de' tanti
favori, che la mi fa, per non la tenère a tedio, e per non dirle cose,
alle quali e la natura, e gli innumerabili benefizi fatti e a me, e a casa
mia naturalmente mi obbligano a tenerne perpetua memoria.
Seguita la dichiarazione della invenzione della Pittura della
Cupola di Firenze, fatta, e cominciata da Messer Gior-
gio Vasari, poi finita da Federigo Zucchero.
ANGO.