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GIORNATA
TERZA.
RAGIONAMENTO.
PRINCIPE E GIORGIO
Icordandomi del trattenimento, e della promessa, che
vi feci jeri, sono oggi venuto a ritrovarvi, perchè pas-
siamo il tempo in saper da voi le storie, e lo scom-
partimento di questa sala grande.
V. E. sia la ben venuta; e poichè a tanti doppi vengo
da lei cotanto favorito, non so da qual parte mi fa-
re a ringraziarla; a me par bene, che l’abbia scelto
ora molto a proposito per passare il caldo con piace.
volezza, e scorrere ragionando queste ore tanto fastidiose; oltre che l’E.
V. ſarà cauſa, ch' io mi riposerò un poco.
P. L'ho caro; lasciate dunque stare il lavoro; che per esser l'opera cosi
grande, sarà necessario consumarci dentro molto tempo.
G. V. E. dice il vero: ma molte cose basterà accennarle, perchè la maggior
parte delle cose antiche l'avrà lette su le storie del Villani, e le moderne
nel Guicciardini, e altri.
P. Comincieremo da un capo, e la prima cosa ditemi, come avete diviso
questo palco, e dichiaratemi le storie ci avete fatte dentro.
G. Per rendere questo palco bello, vago, e copioso, come V. E. può avver-
tire, l'ho divisato in tre invenzioni. E in prima consideri i quadri dalle
bande, che sono vicini alle mura, che corrispondono, e sono accomodati
alle ſtorie, alle quali essi son sopra; e l'ho fatto si per la veduta, come
per la continuazione dell'occhio, massime che il Signor Duca giudicò, che
cosi tornasse meglio. Nella fila poi de' quadri di mezzo, che sono separati,
e non continuano la storia con quelli da lato, ci ho figurato storie delle
Città, come piu particolarmente venendo alla dichiarazione credo ne reste-
rà