Full text: Vasari, Giorgio: Ragionamenti del Signor Cavaliere Giorgio Vasari, pittore - architetto aretino sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di loro altezze serenissime con 10 illustriss. ed eccellentiss. Signore D. Francesco Medici allora principe di Firenze insieme con la invenzione della pittura da lui cominciata nella cupola

D 
EL 
ASARI. 
G. Attorno al Santissimo Sagramento è il Clero, e vi sono con le torce in 
mano tutti i Canonici di Santa Matia del Fiore, e i Magistrati supremi, e 
i Capitani di Parte Guelfa, che portano il baldacchino innanzi al Papa, 
P. Ecco, io veggo Papa Leone sotto un'altro baldacchino di drappo d'oro, 
oh che maeſtà! ma ditemi, chi sono quelli uomaccioni vecchi co' cappuc. 
ci rossi in testa, che sono attorno al Papa? 
G. Quelli, che portano il baldacchino a Sua Santità, sono parte de' Signori 
della Città, e l'altra parte col Gonfalonière di Giustizia portano sua Bea- 
titudine, ajutati da molti giovani nobilissimi, vestiti con calze di scarlat- 
to, giubboni di velluto chermisi, e berrette con punte d'oro, e la veste 
di sopra di velluto paonazzo bandato di tela d'oro, i quali soccorrevano 
ora a quelli del baldacchino, e ora a portare il Papa. 
P. Mi contenta infinitamente; e sta molto bene il Papa, che dà la benedi¬ 
zione: e veggo, che avete fatto il popolo lietissimo, e per la piazza, e 
su per le finestre, e per le porte delle case, e per li muricciuoli, che mi 
fa parere d'esservi presente; ma quelle donne, che sono gittatesegli a pie- 
di per la piazza, per chi l'avete fatte? 
G. Quelle si sono fatte per mostrare la divozione, che ebbono molte, che 
dimandando la remission de' peccati loro, erano assolute da Leone. 
P. Che altra gente veggio dietro al baldacchino? 
G. Signore, sono i due Cubicularj col Segretario maggiore, e i due Medi- 
ci, e Tesauriere, che getta al popolo denari per magnificenza; e dietro 
è l'ombrella di Sua Santità 
P. Certamente che io mi satisfò assai: ma perchè le case occupano la vedu- 
ta, non si potendo vedere cosa alcuna, per non ci essere piu luogo, se 
voi sapete il resto dell'ordine, ditemelo. 
G. Non è cosa, che importi molto; ma per satisfarvi dirò, che seguitando 
l' ordine, erano dietro i Prelati assistenti, gli Ambasciadori del Re di 
Francia laici alla destra degli altri Prelati, poi gli Arcivescovi, i Vesco- 
vi, e i Protonotarii, gli Abati, i Generali, e i Penitenzieri, Referendarii, 
i Preti non Prelati, e tutto il resto del popolo. 
P. Trionfo certo grandissimo; ed è da esser curioso di vederlo: mi ralle- 
gra, e muove questa pittura, e vo pensando, quali dovettero essere le al. 
legre grida del popolo dove passava: ma che artiglierie vegg' io sotto San 
Piero Scheraggio? 
G. Sono i bombardieri del Palazzo, che le tirano per allegrezza; cosi ve- 
dete alle finestre del Palazzo i pifferi, che suonano, e i trombetti, che o- 
gnuno fa festa, e sono adorne le finestre di tappeti, e parata la ringhie- 
ra col gonfalone del popolo, col carroccio, e con tutte le insegne delle 
capitudini. 
P. Ci resta solo, che mi diciate, che figure grandi son queste due qua in- 
nanzi a uſo di Giganti, una finta d'oro, e l'altra d' argento a giacere in 
su questa basa. 
G. Questi, Signor mio, sono l' uno d'argento figurato per il Monte Appen. 
nino padre del Tevere, il quale è sempre bianco per le nevi, e freddo 
per l'altezza sua, che per onorar Leone è venuto ad abbracciare Arno 
suo
	        
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